
Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di vaiolo.
Notizia del 28 maggio scorso: è stato isolato nel laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco il monkeypoxvirus responsabile dell’epidemia di vaiolo delle scimmie attualmente presente in Europa. Il sottosegretario alla Salute ha detto che in Italia esiste già la disponibilità di 5 milioni di dosi di vaccino antivaiolo e ha precisato che non siamo di fronte a un’emergenza. Siamo di fronte ad una situazione che deve essere attenzionata e monitorata: la malattia non è paragonabile al Covid e non colpisce tutta la popolazione perché chi è stato vaccinato contro il vaiolo, circa il 40% della popolazione, ha già una protezione indicativamente dell’85%. Dello stesso avviso il ministro della Salute: “E’ una situazione del tutto diversa, imparagonabile a quella che abbiamo già vissuto con il Covid. La nostra rete di sorveglianza, di monitoraggio, sia a livello europeo che a livello nazionale, è stata attivata come è giusto che sia e quindi dobbiamo seguirla con grande attenzione». Meno tranquillizzanti le parole dell’infettivologo Matteo Bassetti: «Siamo a oltre 300 casi in oltre 20 Paesi. Nelle prossime ore/giorni arriveremo a migliaia di casi, tanto che credo sia inutile continuare a dare numeri». Bassetti inoltre chiede la «quarantena per gli infetti» contagiati da vaiolo delle scimmie «e i loro contatti stretti per 21 giorni, come fatto da Gran Bretagna e altri Paesi». Si muove anche l’Unione europea, nel timore che i 200 casi di vaiolo emersi finora siano solo una punta dell’iceberg, e che la diffusione sia molto più vasta. Voglio, vogliamo, davvero sperare di non essere finiti nuovamente in un altro girone infernale dantesco; abbiamo già dato. Intanto dobbiamo sapere che il vaiolo delle scimmie, probabilmente, si trasmette attraverso il contatto con i liquidi corporei degli animali infetti, ad esempio, se un animale infetto morde una persona o con l’inspirazione di goccioline disperse nell’aria contenenti il virus. La trasmissione diretta da persona a persona è meno comune. La malattia inizia con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, brividi, stanchezza; entro uno, due o tre giorni circa, dopo la comparsa della febbre, il paziente sviluppa un’eruzione cutanea, spesso a partire dal viso e poi sul corpo che si manifesta con vescicole, pustole, croste. La malattia tendenzialmente regredisce spontaneamente in 2/4 settimanecon adeguato riposo e senza terapie specifiche. Massima attenzione, quindi, per questo nuovo problema di salute che va a complicare, tanto per cambiare, la nostra vita.
È tutto anche per questo sessantacinquesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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