Don Peyron: “La tecnologia digitale potrebbe essere in effetti un grande alleato sia per le nostre tasche che per i nostri polmoni”


Sono mesi di stangate energetiche: bollette e pieno dell’auto ci stanno spaventando. La trasformazione digitale in tutto questo come può entrarci?

Bentrovati a tutti noi salassati. Come parroco di una parrocchia che consuma non poco anche io guardo la buca delle lettere con orrore! La tecnologia digitale potrebbe essere in effetti un grande alleato sia per le nostre tasche che per i nostri polmoni. Oggi disponiamo di tecnologia a poco prezzo che ci permetterebbe di ottenere molto. Dalle caldaie di nuova generazione alle luci a led, ma, soprattutto, è la sensoristica che potrebbe fare e non poco la differenza.

In che senso?

Uno degli argomenti che già in passato abbiamo affrontato è quello dell’internet delle cose. Consiste nella condizione in cui buona parte se non tutti i nostri apparati tecnologici, anche i più semplici, potrebbero o in effetti sono connessi. Tale connessione ha certamente un costo energetico ma, nello stesso tempo, tali connessioni potrebbero cambiare radicalmente i consumi. Faccio degli esempi banali. Pensiamo alla luce delle scale nei condomini o nei cortili. Perennemente accese tutta la notte. Ciò genera inquinamento luminoso e consumi immotivati. Le lasciamo accese per sicurezza e comodità. Ma oggi esistono dei sensori a basso costo che potrebbero accendere tali luci al bisogno: del condomino o per segnalare la presenza di qualcuno che non dovrebbe essere in quel momento in quel posto. In Norvegia esistono sistemi di illuminazione pubblica – dei lampioni di fatto – similmente connessi. Cambiali costa, ma l’investimento si ripaga in cinque anni è stato calcolato. Molti sensori, meno sprechi, uguale sicurezza. Piccoli passi: il digitale positivo è anche scegliere di avere stili di vita differenti. In alto il cuore ed alla prossima.

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