Primavera: tempo di primi caldi, giornate all’aria aperta, gite fuori porta con bimbi al seguito. E se i bambini quando giocano cercano di fuggire dalle premure continue di genitori esageratamente protettivi, siamo sicuri che questi ultimi abbiano le stesse attenzioni nell’adottare misure di sicurezza corrette per il trasporto dei piccoli in auto? Diverse sono le norme e gli accorgimenti, infatti, per garantirne la sicurezza a bordo. Ma gli automobilisti torinesi sono certi di conoscerle oppure avrebbero bisogno di “essere messi in castigo” per le poche attenzioni a riguardo? La ricerca condotta dall’istituto Nextplora per l’Osservatorio sui Servizi di LINEAR Assicurazioni, la compagnia on line del gruppo Unipol, fa un esame agli automobilisti del capoluogo piemontese e più di un rimprovero sembra necessario. Particolarmente preoccupante il responso quando si indaga sulle norme che regolano l’utilizzo dei sistemi di ritenuta, sempre da utilizzare per i bambini con statura inferiore ad un metro e mezzo, e sulla quale spesso gli automobilisti si sono trovati impreparati, confusi tra regole ormai in disuso e convinzioni proprie. Molti ricordano la norma prevista dal vecchio codice: il 32% del campione afferma infatti che i sistemi di ritenuta devono essere utilizzati fino ai 12 anni. Un 9% è addirittura convinto che non esista una legge apposita ma che dipenda dalla corporatura del bimbo. Un indicatore decisamente non positivo. A questo dato si aggiunge la considerazione che tre torinesi su quattro (76%) non sa quale sia il posto più sicuro all’interno dell’auto dove posizionare il seggiolino. Solo il 24% del campione sa infatti che, ove possibile, dovrebbe essere posizionato sul sedile posteriore centrale, poiché è il posto più protetto sia in caso di urto frontale che laterale. La preferenza dovrebbe essere comunque sempre data ai sedili posteriori. Un’altra pericolosa bocciatura. Più rassicurante il responso sulle cinture di sicurezza: il 90% degli intervistati sa che devono sempre essere indossate dai bambini, così come dagli adulti. Un dato lusinghiero se confrontato con l’82% della media nazionale. Alla generale disattenzione sui temi della sicurezza a bordo, nel capoluogo piemontese si contrappone una forte richiesta di servizi “a misura di bambino” lungo le autostrade italiane. In particolare si sente l’esigenza di trovare servizi igienici adeguati (soprattutto il 33,3% delle donne intervistate), aree giochi (44,4% degli uomini intervistati) e menù appositamente pensati per i più piccoli (richiesti principalmente dalle donne, con il 22,2% di segnalazioni). Su qualcosa però i cittadini della Mole si dimostrano ricchi di attenzioni: quando devono far trascorrere il tempo in auto ad un bimbo, senza che questo si annoi. Se il 26% del campione si affida alle tecnologie (DVD o videogioco), il 56% invece ama inventare dei giochi, raccontare una storia o mettere un cd con le canzoni preferite dai piccoli (quest’ultima attività particolarmente utilizzata dal 27,8% degli uomini torinesi). Fortunatamente sembra essere caduta in disuso la pessima abitudine di prendere il bimbo in braccio per non farlo piangere, comportamento molto diffuso fino anche nel recente passato ed estremamente pericoloso. Non bocciati quindi…ma certamente “rimandati a settembre”.
25/05/201105/04/2020
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