
In occasione di Cocco…Wine l’Associazione Go Wine ha riunito i produttori di Cocconato dando vita ad una interessante degustazione orizzontale di Barbera.
Ebbene sì! Anche a Cocconato la Barbera è una cosa seria.
Ne avevo sentore già da un pezzo, da alcune chicche di Bava e Dezzani, le cantine storiche di riferimento.
Ne ho avuto conferma nei giorni scorsi, quando ho preso parte all’anteprima di Cocco…Wine, ospite di Massimo Corrado e della sua bella associazione.

Questa è una zona nella quale storicamente la vigna ha sempre rappresentato un pezzo di paesaggio e una bella fetta di economia.
Circa quattrocento anni fa erano quasi 800 gli ettari vitati su tutto il territorio di Cocconato, che si è meritata negli anni l’appellativo di Riviera del Monferrato.
Un colle a quasi 500 metri di altitudine sul livello del mare, con un microclima favorevole alla coltura della vite, grazie a estati fresche e inverni miti. Grandi terrazze, palazzi maestosi, aria buona. Tutto perfetto per un buon ritiro di villeggiatura.
Nel tempo si è espiantato quasi tutto, si è praticamente persa la vocazione vitivinicola secolare. Fino agli anni ’90 del secolo scorso, quando la viticoltura di qualità ha rifatto capolino tra queste lande con una nuova generazione di produttori decisi a ripartire.

Go Wine ha affiancato dall’inizio il progetto di Cocco…Wine e continua a farlo con ottimi risultati.
Oggi sei dei sette produttori del paese sono riuniti in un Consorzio aperto anche ad altre eccellenze del territorio. Cinque di loro hanno aderito con entusiasmo all’idea di dedicare una degustazione guidata en primeur alla Barbera d’Asti 2021 delle loro colline.

È stata una degustazione orizzontale nella quale si è provato a raccontare luoghi e suoli diversi delle vigne di Cocconato, ben sapendo che i vini hanno ancora bisogno di tempo per esprimere appieno le proprie potenzialità.

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LA DEGUSTAZIONE
Barbera d’Asti 2021 – Marovè

Il produttore e presidente del Consorzio Adriano Cavallito ha tenuto subito a precisare che il suo vino non è ancora pronto ed è, come si sul dire, atto a divenire Barbera d’Asti.
Ha naso vinoso e di frutta matura, ma quello che colpisce è la sferzata di acidità che trovi al palato. Una caratteristica del vitigno, ma in questo caso davvero scalpitante e difficile da domare, nonostante la presenza di un tenore glicerico elevato.
Una vendemmia posticipata rispetto al passato e la resa di 50ql per ettaro possono aiutare a bilanciare, insieme al tempo, questa freschezza così esuberante.
Da rivedere prima di Natale.
Barbera d’Asti 465 2021 – Maciot

Molto consistente nel bicchiere, delicatamente fruttato al naso e corrispondente in bocca.
Questo vino biologico e diodinamico certificato Demeter è muscolare, ma ha una vena terrosa e selvatica che lo rende accattivante.
Mi piace molto perché sento che non avrei problemi a finire la bottiglia.
Non a tutti i presenti è piaciuto, ma io lo trovo ottimo a tutto pasto.
Davvero una bella sorpresa.
Barbera d’Asti 2021 – Cantina Nicola

Questa cantina, con annesso ristorante gourmet, si affaccia sulla campagna rigogliosa del Basso Monferrato.
Il vino è color porpora e ancora chiuso al naso, ma si apre piano piano a sentori di ciliegia e di prugna.
In bocca è ben bilanciato, con un ingresso morbido e un finale fresco anche nel retrogusto.
Imbottigliato a fine luglio è sobrio è già molto pulito.
Barbera d’Asti superiore 2021 – Benefizio di Cocconito

Anche questo campione è atto a divenire, la bottiglia non è neppure etichettata.
Ha naso fruttato che si apre poco per volta. I sentori fruttati si ritrovano in bocca, affiancati da una buona freschezza, soprattutto nel finale.
È lungo quanto basta e andrà valutato con il tempo.
Barbera d’Asti Vigna Vallia 2021 – Poggio Ridente

Questo vino biologico ha colore lievemente più scarico degli altri campioni.
Il naso è ricco, caldo, giocato su sensazioni floreali e fruttate affiancate da una alcolicità adeguata.
In bocca ha bella sapidità, è lungo e molto piacevole.
Merita pienamente la Corona che Vinibuoni d’Italia gli ha appena assegnato.
Quando si parla di una Barbera femminile, si pensa ad un vino come questo: elegante e fresco.
Fabrizio Bellone
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