
Si chiama Smash&Wine la bella proposta di Cascina Giambolino e Buonovero per un picnic in vigna o una serata in azienda. La storia e la degustazione dei prodotti.
Sono due le date da segnare sul calendario, sabato 16 e domenica 24 settembre. Nella prima è previsto un picnic nella vigna di Fonti di Villaromagnano, nella seconda una degustazione in azienda.
Protagonista dell’iniziativa sono Alice Castellani e Lele Bassi di Cascina Giambolino, con la collaborazione di Federico, fratello di Lele e fondatore di Buonovero.

LA PROPOSTA
Sono due serate all’insegna di cibo e vino a metri zero, nel pieno dei Colli Tortonesi.
La proposta prevede Salame Nobile del Giarolo di Lele, smashburger di Buonovero, con carne di fassone di razza piemontese allevato alla Cascina Giambolino, patatine Buonovero, dessert a base di Pesca di Volpedo.
Lo smashburger è cucinato sul posto, nell’allegro food track di Buonovero.

In abbinamento tre vini di Cascina Giambolino: Rosato Rosa della Malvüsta, Colli Tortonesi Timorasso Derthona 2021, Colli Tortonesi Monleale Maior 2020.
Info e prenotazioni: 3485447042.
LA STORIA DI CASCINA GIAMBOLINO

Una bella coppia di giovani, con un figlio piccolo che ha già la passione per i trattori.
Lele Bassi si occupa dell’azienda agricola: allevamento, cantina e bottega. Alice Castellani è vicepresidente di Derthona Giovani e segue le degustazioni, gli eventi e le attività commerciali.
L’azienda vitivinicola nasce con il nonno di Lele. Tuttora sono presenti vigneti con oltre 50 anni di vita. Il nonno conferiva alla cantina sociale, vinificava solo qualcosina per sé.

Negli anni ‘90 la mamma di Lele inizia a imbottigliare, sotto il nome di azienda agricola Nicoletta Calandra. C’erano già tutti i vitigni attuali, mancava solo il Timorasso che Massa e pochi altri coraggiosi dovevano ancora riportare all’attenzione di tutto il territorio.
Lele, lungimirante, pianta una vigna di Timorasso oltre vent’anni fa. «Intanto la pianto, poi vediamo come va», diceva. Comincia vendendo le uve.

L’allevamento arriva dopo. È il papà di Lele, veterinario, specializzato nei bovini, che manifesta questa passione. Da Villaromagnano, dove ha sede la prima cantina, sposta tutto nella campagna davanti a Carbonara Scrivia, dove compra da una cooperativa lo spazio attuale.
Inserisce l’allevamento e sposta la cantina. Dal 2019 Alice e Lele decidono di vinificare e imbottigliare il loro primo Derthona. Le uve erano belle e pronte, visto che la vigna era lì da oltre vent’anni ed era pienamente produttiva. Nasce Cascina Giambolino.
«Siete nuovi, siete giovani», dice la gente.
In realtà no. Anche se la loro azienda è davvero una cosa nuova e giovane, qui c’è una storia pregressa.
LA STALLA E LE CARNI

Quello che colpisce da subito è lo spazio, davvero enorme, pensato per far vivere bene i 25 capi bovini attualmente presenti. Ce ne starebbero di più, ma Alice e Lele preferiscono così per assicurare una vita migliore ai loro bovini di razza piemontese. Li acquistano che hanno sei mesi, li tengono circa un anno portandoli a 500-700 chili di peso. Macellati fuori, ma lavorati e venduti in bottega.
L’allevamento dei maiali è tuttora fermo, perchè in zona rossa, in seguito alla peste suina portata dai cinghiali. Attendono di capire come comportarsi per riavviare l’allevamento in stalla, con limiti e vincoli non indifferenti. In questo periodo acquistano le carni fuori zona e le lavorano.

La stalla serve anche per piccoli esperimenti, come quello di far crescere le barbatelle prima di piantarle, in modo che siano meno tenere da addentare per caprioli e animali selvatici.

L’azienda si sviluppa su 40 ettari di foraggio e cereali. L’alimentazione dei bovini prevede due portate con prodotti propri: sorgo, orzo, favino, paglia, erba medica come primo; poi fieno a fibra lunga per favorire la digestione.
Le carni sono vendute nello spaccio interno a prezzi ottimi. Noce, scamone e cruda da tartare a 19€, sottofiletto a 22€, filetto a 38€. Ma anche cuore, fegato, bollito, testina, trippa, lingua, spezzatino, guancia tra i 7-16€.

Ho comprato la noce a fettine, l’ho infarinata e cucinata a scaloppina con il vino rosso: tenera, di gran gusto.
Gli hamburger che assaggerete nelle serate con Buonovero sono tra i migliori che possono capitarvi a tiro.
Il Salame Nobile del Giarolo ha impasto a grana grossa, con le parti di grasso che si vedono bene e mostrano quanto è sano. È realizzato con tutte le parti del maiale, comprese quelle più pregiate. Insaccato in budello naturale. Ottimo.

Poi salame cotto fine, pancetta, pancetta arrosto succulenta. C’è anche una carne salata denominata culatino, davvero interessante. Il prosciutto cotto è preparato alla perfezione, profumato, con gradevole sentore di erbe fini.
IL VINO

Dal 2019 il vino di Cascina Giambolino prende la giusta importanza. Alice e Lele rinnovano la cantina, terminandola l’anno dopo.
È del 2019 la prima etichetta di Timorasso Derthona; nel 2020 arriva quella di Monleale, prima in tonneau ed ora in barrique. Il Cortese lo hanno sempre avuto, come da tradizione di vinificazione in bianco nel territorio, con l’aggiunta di un 5% di Favorita per renderlo più personale.
Coltivano dieci ettari di vigneto nel comune di Villaromagnano, nella frazione di Fonti e lungo la Piasèra, premiata come paesaggio viticolo Unesco nel 2017.

Vinificano tutti i top dei Colli Tortonesi. Conduzione in viticoltura integrata.
I MIEI ASSAGGI
Rosa della Malvüsta

Vino rosato che prende il nome da quello antico della vigna. Bellissimo il colore, rosa chiaretto. Fragola in vista. Realizzato con Barbera, più il 10% di Freisa, ha in sé quella ruvidità data dal tannino della Freisa che affianca il frutto e l’acidità della Barbera. Perfetta sui salumi.
Derthona 2019

Degustato a Torino, durante l’ultimo Salone del Vino. È di un bel giallo carico, complesso al naso, con un piacevole sentore di radice di liquerizia. Già abbastanza equilibrato.
Derthona 2020

Paglierino scarico con bei riflessi verdolini. Floreale al naso, deciso nell’attacco alcolico, fresco. Sarà perfetto quando avrà raggiunto l’equilibrio, smorzando quell’acidità giovanile ed esuberante che possiede.
Derthona 2021

Degustato la prima volta a Derthona 2.0 mi ha impressionato. Giallo paglierino carico. Naso floreale e un’intensità che preannuncia il futuro arrivo di idrocarburi. Ha note di erbe aromatiche al palato, dove è balsamico ed elegante. Vino di gran carattere e ottima freschezza, ma anche grasso e morbido. Solo acciaio.
Derthona 2022

Lo assaggio come campione di vasca in attesa di imbottigliamento, programmato per questi giorni. Solo acciaio, molto interessante. In via di imbottigliamento anche Monleale e Croatina del 2021.
Monleale Maior

La più tipica e qualitativa tra le Barbera dei Colli Tortonesi. Dal millesimo 2020 è affinata nove mesi in barrique. La trovo perfetta sul Salame Nobile del Giarolo. Sento subito il frutto, ciliegia e prugna su tutto; poi arriva il tostato e la rotondità della barrique; chiude l’acidità tipica del vitigno. I sentori arrivano in successione, qualche altro mese di bottiglia armonizzerà il tutto. Promette bene.
Fabrizio Bellone
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