
Il ricordo di una calda estate nel racconto di alcune etichette che la hanno rallegrata, ideali per essere godute in questo periodo.
Primavera senz’acqua ed estate calda, torrida e siccitosa soprattutto nella prima parte. Poi un mese di agosto più variegato da zona a zona e una vendemmia decisamente anticipata per tutti i vitigni.
L’annata 2022 presenta il conto al vino in questi giorni, con la maggior parte delle uve già in cantina. Quel che si poteva fare in vigna è stato fatto, ora saranno il lavoro degli enologi e gli anni a dirci quale futuro avranno le etichette più pregiate.
Nel frattempo è un piacere godersi qualche bottiglia dei millesimi precedenti.

Ecco cinque bianchi che hanno accompagnato la nostra estate e che continuano ad essere perfetti da gustare in questi primi giorni di autunno.
PODERE CONCA – IGT Toscana Bianco Elleboro 2021

Il mio mese di luglio è cominciato in Toscana. Ho girato le Colline Pisane e la zona di Bolgheri. Accanto a qualche splendido rosso ho combattuto il caldo con il Vermentino della costa. Tra un Campo al Mare e un Caccia al Piano mi sono imbattuto nell’Elleboro.
Il vino di Silvia Cirri e Livio Aloisi è un riuscito blend di Viognier, Chardonnay e Sauvignon. Se i Bolgheri Rosso privilegiano Cabernet e Merlot è giusto che Podere Conca abbia scelto di continuare sulla strada dei vitigni internazionali anche con questo bianco.
È un vino giovane, per una cantina giovane.
Giallo paglierino carico, con un frutto pulito e qualche nota aromatica che ricorda la macchia mediterranea. Discreto nel corpo e piacevolmente morbido all’assaggio.
Il Viognier caratterizza la metà della massa, con i compagni di viaggio a dividersi l’altra metà
Vinificato in acciaio, è un vino ben fatto, ad un prezzo onesto. Con il suo carattere è perfetto da abbinare ad antipasti di verdure e primi piatti di pesce.
PODERE RUGGERI CORSINI – Langhe Bianco 2021

Ho assaggiato questo vino della bella azienda di Monforte d’Alba a fine giugno a Sbarbatelle e l’ho riprovato ad inizio settembre durante Io Barolo a Castiglione Falletto. Mi è piaciuto in entrambe le occasioni.
Si tratta di un uvaggio a prevalenza Arneis (50%), completato da Chardonnay (30%) e Sauvignon Blanc (20%).
Quando lo assaggi subito senti l’Arneis, poi esce il Sauvignon, con lo Chardonnay che offre equilibrio al blend.
Ne esce un vino ben strutturato, fresco ma morbido, dal gusto pieno. Davvero piacevole.
Dopo un passaggio in tini di acciaio riposa in bottiglia dallo scorso mese di febbraio. Prodotto in poco più di 9 mila esemplari, migliorerà ancora nei prossimi mesi.
Un vitigno di territorio che incontra due alloctoni in un connubio davvero riuscito.
AZIENDA AGRICOLA MUTTI – Derthona Timorasso Castagnoli 2020

Andrea Mutti coltiva Barbera, Cortese e Timorasso a San Ruffino, nel comune di Sarezzano. Lo apprezzo e lo stimo da tanti anni. È un vulcano, una forza della natura, una persona che merita conoscere.
Il suo Timorasso Castagnoli mi piace da sempre per la finezza e l’eleganza che lo contraddistinguono, oltre che per la longevità tipica del vitigno.
Ho assaggiato il suo 2020 ad aprile, durante Derthona 2.0, un po’riluttante, perché temevo che fosse troppo presto per apprezzarlo.
Ho trovato da subito un profilo di grande finezza olfattiva, elegantemente fruttato. Al palato è corrispondente, con bella freschezza e notevole sapidità, con un bel ricordo di erbe officinali, camomilla e tè verde.
È come sempre buonissimo e non si limiterà ad accompagnarvi quest’autunno, ma saprà continuare a stupirvi nel corso degli anni.
EDI KEBER – Collio bianco 2019

Questa azienda produce una sola etichetta e non sbaglia mai un colpo.
Sono finalmente stato da loro l’estate scorsa, a Zegla, in quella che probabilmente è l’area più vocata della zona di Cormons. È stato bello passare qualche ora insieme.
Kristian Keber mi ha portato in vigna, a due passi dal confine. Poi abbiamo degustato insieme il suo gioiello e anche il macerato che produce nell’azienda che ha in Slovenia.
Il bianco nasce dalle tre cultivar storiche del Collio: Friulano per il 70%, poi Malvasia Istriana e Ribolla Gialla in percentuali uguali tra loro.
Di colore paglierino carico, ha naso complesso con variegati sentori floreali e fruttati. In bocca è ricco, succoso, avvolgente.
Questo millesimo mi è piaciuto da subito. Riassaggiato quest’estate l’ho gradito ancora di più e penso che continuerà a evolvere positivamente per qualche altro anno.
Biodinamico, vinificato in cemento, ha sostanza ed eleganza. Tutto quello che si può chiedere ad un vino, da sempre premiato dalle principali guide del settore.
MESA – Vermentino di Sardegna Giunco 2021

La mia estate lontana dal Piemonte è cominciata con il Vermentino toscano ed è terminata con quello sardo.
L’azienda Mesa è nel cuore del Sulcis, l’antica zona mineraria della Sardegna. Accanto al Carignano spiccano le produzioni di Vermentino.
Il Giunco è forse l’etichetta più semplice della cantina di Sant’Anna Arresi, ma è davvero molto gastronomica.
Mesa lo vinifica in acciaio e lo produce in oltre 100 mila esemplari, con la novità della bottiglia da mezzo litro.
È floreale e fruttato, sapido al palato e succoso in bocca. Il mio ricordo è l’abbinamento con un parago pescato all’amo e cotto alla griglia.
Fabrizio Bellone