Ogni anno diversi stabili in Italia scelgono di cambiare amministratore di condominio. Vuoi perchè non si trovano bene, vuoi perchè i servizi non sono all’altezza, ma ogni anno uno stabile su cinque opta per il cambio. Ecco, dunque una guida per capire cosa fare.
Amministratore di condominio, è necessario?
Non sempre le condizioni di uno stabile sono ottimali. L’ascensore che funziona e non funziona. Le scale che non sono adeguatamente pulite. Il servizio di spazzatura non sempre efficiente. Cosi molti condomini decidono ogni anno di cambiare il proprio amministratore. E di trovarne uno nuovo.
E’ importante specificare, come molti forse sanno, che un amministratore in un condominio non è strettamente fondamentale e necessario. I servizi possono essere avviati anche senza. E’ ovvio che un professionista agevola un lavoro che i condomini dovrebbe fare a tempo perduto e senza competenze legali, amministrative e contabili. Quindi un amministratore serve, ed è necessario per la vita di un qualsiasi stabile.
Cambiare amministratore di condominio, come fare?
L’iniziativa di un possibile cambio di amministratore deve sempre partire dai condomini. Sono loro e sempre solo loro che incidono su questo cambio. Fondamentale è il quorum da raggiungere. Ovvero ci deve essere almeno una maggioranza di condomini che vogliono optare per la sostituzione. In questi casi, la soluzione più pratica è la raccolta firme. Una volta compiuta questa raccolta, si dovrà cercare un altro amministratore per poter avviare il cambio. Di solito, il cambio si effettua a dicembre, quando il mandato annuale di ogni amministratore volge alla scadenza per essere rinnovato.
Nel caso in cui i condomini scelgano consapevolmente di cambiare amministratore durante il corso dell’anno (e del contratto) si dovrà scrivere un breve atto nel quale si inserisce la motivazione del cambio e la si invia all’amministratore. Questa dichiarazione deve essere motivata. Ovvero, bisogna spiegare il perchè i condomini hanno deciso di “licenziare” l’amministratore. In quel caso, l’amministratore licenziato potrà richiedere comunque un compenso per i mesi mancanti.
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