Mamme con il pancione da tre giorni e tre notti stanno occupando il municipio di Domodossola: protestano contro la chiusura del punto nascite dell’ospedale San Biagio che le costringerà a partorire a Verbania, a 50 km da casa. Le mamme non hanno intenzione di desistere e minacciano di proseguire ad oltranza l’occupazione “fino a che non otterremo ciò che stiamo chiedendo”, dichiarano le promotrici del comitato di lotta. L’Asl del Verbano Cusio Ossola conferma la chiusura del punto e a settembre la chiusura anche del servizio pediatrico. Uno stop passato come temporaneo, ma in realtà pare che ci siano già i camion che portano via gli arredi. E a questo proposito emergono i pareri discordanti di alcuni rappresentanti politici: Michele Marinello, della Lega nord, dichiara perentorio che “da quei locali non deve uscire nulla, sia chiaro a tutti!” e aggiunge di aver contattato la direzione dell’Asl “che mi ha confermato che non esistono disposizioni tese a concretizzare smantellamenti o a far portare via arredi e attrezzature dal punto nascite di Domodossola”. In effetti il comunicato ufficiale dell’Asl, emesso qualche giorno fa, parlava di una chiusura temporanea del punto nascite fino al 30 settembre, motivando la decisione “con l’aggravarsi della carenza di personale”. Il sindaco di Domodossola è dalla parte delle mamme. Intanto, il primo risultato ottenuto dalle manifestanti è quello di incontrare, la prossima settimana nella sede della Regione, in piazza Castello a Torino, il direttore della Sanità piemontese, Paolo Monferino.
11/07/201106/04/2020
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