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“Dovremmo ascoltare le macchine laddove ci permettono di essere migliori, di essere umani consistenti, così consistenti da divenire insostituibili”


Ci sono nel mondo agenzie per l´impiego dedicate solo a “lavoratori robot”, ce ne parli?

R: Certamente. Lo scorso anno è nata la prima agenzia al mondo a cui le imprese posso rivolgersi per il leasing dei robot, una sorta di “centro per l´impiego”. Si chiama MusashiAI e fa riferimento alla Honda Motors, le compagnie posso noleggiare le varie tecnologie in base alle proprie esigenze e i costi del noleggio variano tra i 1500 e i 3000 dollari al mese. Al momento il catalogo non è molto vasto, vi sono solo un carrello elevatore e un ispettore visivo di controllo qualità, dotati ovviamente di intelligenza artificiale.

Il sito afferma che «gli esseri umani stanno ancora facendo lavori molto monotoni, rigidi, noiosi e insoddisfacenti», e dunque «non c’è niente di gratificante, soddisfacente o addirittura impegnativo nell’ispezionare gli ingranaggi o le pale delle turbine tutto il giorno o guidare un carrello elevatore tutto il giorno»… Il paradosso in tutto ciò è che queste affermazioni sono vere.

D: Cosa intendi?

R: Beh, che in questo caso la tecnologia sembra dare il giusto valore a quel lavoro noioso e insoddisfacente, pagato spesso meno dei 1500 dollari al mese che spettano alla soluzione robotica.

Ma non solo, il sito conclude dicendo che «L’introduzione della robotica non è il problema, ma parte della soluzione e dei mezzi per raggiungere questo nuovo mondo di prosperità umana» ed è una discussione che spesso entra nei panel direttivi delle grandi compagnie mondiali: i robot spesso evidenziano le carenze dei manager perché hanno obiettivi chiari e non è possibile prevaricarli, in altri termini non hanno carenze direttive e gestionali e non si rischia di sconfinare in quelle situazioni per cui il troppo potere finisce per ridefinire l´identità del manager. La trasformazione digitale può essere un interessante strumento di conversione nelle relazioni industriali. A ben guardare, dovremmo anche ascoltare le macchine laddove ci permettono di essere migliori, di essere umani consistenti, così consistenti da divenire insostituibili.

A presto, alla prossima settimana, ed in alto il cuore.