Il Polo del ‘900 celebra il Giorno della Memoria, intervista al direttore Alessandro Bollo


Anche quest’anno il Polo del ‘900 di Torino celebra il Giorno della Memoria con un ricco programma di iniziative online.

Il calendario di appuntamenti, iniziato lunedì 18 gennaio, proseguirà fino a domenica 7 febbraio con dirette streaming, podcast, musica, proiezioni e reading che affronteranno il tema della memoria con molteplici linguaggi, proponendosi a un pubblico variegato. Particolare attenzione è data alle nuove generazioni e al mondo della scuola

Ne abbiamo parlato con Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo ‘900, che ai nostri microfoni ha raccontato il programma realizzato dal Polo e dai suoi Enti partner.

“Il Giorno della Memoria è una delle tappe più importanti del calendario civile del Polo del 900 e dei suoi 22 enti. Quest’anno, ovviamente, non abbiamo potuto fare come gli anni passati delle manifestazioni in presenza, ma abbiamo deciso comunque di organizzare una programmazione molto ampia, soprattutto di iniziative digitali.

Siamo partiti il 18 di gennaio e arriveremo fino al 7 di febbraio perché, attraverso linguaggi diversi e attraverso proposte differenti, volevamo coinvolgere la cittadinanza e, in particolare, i ragazzi e le scuole proprio perché il presidio della memoria è fondamentale, soprattutto a partire dalle giovani generazioni che con la memoria hanno un rapporto sempre più labile.

Questa è la ragione per cui abbiamo deciso, ad esempio, di fare un video attraverso il Museo Diffuso della Resistenza che spieghi cosa sono le pietre di inciampo che quest’anno, per la prima volta, non saranno rappresentate dal loro autore Gunter Demnig, ma in ogni caso saranno posate sei nuove pietre nel Giorno della Memoria.

Questo video consentirà alle scuole di capirne il significato così come la scelta di realizzare un podcast che spieghi oggi il significato del Giorno della Memoria a partire da una lettura intima e personale del romanzo di Rosetta Loy e di nuovo la scelta, ad esempio, di fare proposte cinematografiche attraverso l’Archivio Nazionale del Cinema della Resistenza con il cinema della deportazione.

Consentiremo alle scuole di vedere film importanti che raccontano quel periodo con grandi e piccole storie legate alla deportazione, ad Auschwitz e agli orrori della Shoah, ma utili anche per ragionare sull’oggi e sull’importanza di non adottare approcci intolleranti, razzisti, xenofobi, ma anche di non cadere nelle tante trappole del negazionismo.

Non a caso faremo degli incontri che saranno incentrati sul tema “Che cos’è il negazionismo?” con le scuole superiori attraverso dirette radiofoniche che verranno realizzate dalla Rete Italiana di Cultura Popolare e termineremo con una programmazione di Istoreto insieme al consolato polacco su letture di poemi di una poetessa polacca che ci farà riflettere su questo periodo.

Un programma quindi veramente molto ricco e articolato, sostenuto dal Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione, che ci auguriamo possa davvero trovare una platea ampia di persone interessate non solo a seguire queste iniziative ma anche a riflettere sul loro significato”.

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