
Le macchine si dice che pensino, sempre di più e sempre meglio, è vero?
E’ vero che le macchine sono sempre più capace di imitare l’essere umano nel porsi di fronte e problemi e risolverli a partire dall’esperienza maturata nel passato. La macchina alla fine non fa che vedere la situazione e provare a decidere in base alla sua esperienza, che è una base di dati, scegliendo ciò che matematicamente sembra avere le migliori prospettive dal punto di vista statistico di raggiungere l’obbiettivo definito e avvicinarsi ad esso.
Quindi le macchine scelgono sempre bene
Qui sta la questione, le macchine scelgono sempre il meglio in un ventaglio di soluzioni già date, ma non è detto che il meglio di ciò che si dispone sia il bene in senso assoluto. Qui sta l’importanza di avere sempre di più un pensiero etico che si affianchi al pensiero tecnico, che la tecnica sia guidata dall’etica e non solo dalla capacità di fare delle cose.
Un esempio in tale senso?
Le macchine rispondono a delle regole. Possiamo immaginare di dare come regola ad una macchina quella di fare il male? Uno risponderebbe subito di no. Ma è un abbaglio. Noi viviamo di male minore: pensate alla kemioterapia ed a quanto sia devastante per un corpo, ma di fronte al cancro viene valutato come male minore. Noi umani siamo costretti a scegliere il male in certe occasioni, ma proprio perché abbiamo consapevolezza che è male ci andiamo con i piedi di piombo, ci assumiamo delle responsabilità che pesano, spinti da quei pesi continuiamo a cercare sempre alternative. Una macchia non vive tutto questo, sceglierebbe il male, minore, mille volte senza preoccuparsi di altro. E toglierebbe il peso all’essere umano, ma anche la sua voglia di togliersi quel peso cercando altre soluzioni. La macchina pensa e sceglie, ma solo accanto a noi. Se ci sostituisse vincerebbe il male, minore, ma pur sempre male. Alla prossima puntata, ed in alto il cuore.
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