
La rivoluzione digitale è sbarcata anche nel settore dell´aviazione civile, puoi dirci di più?
R: Sì, certo. L´incontro tra volo e digitale rappresenta sempre di più una sfida imprenditoriale per le grandi compagnie aree, dopotutto potrebbe ad un incremento dei profitti a lungo termine. E quando è questo il fulcro del cambiamento, porta sempre con sé riscontri preoccupanti.
La volontà sembra quella di voler sostituire quasi del tutto il personale di assistenza, implementando sistemi di intelligenza artificiale, dei chat bot. La SITA, una delle maggiori multinazionali del settore, prevede che entro breve si arriverà ad avere rispettivamente il 68% delle compagnie aere e il 42% degli aeroporti che useranno questo tipo di tecnologia.
D: E quali sarebbero le ripercussioni?
R: In primo luogo è da considerare la questione centrale del lavoro. Dalle parole di san Giovanni Paolo II «All’inizio del lavoro umano sta il mistero della creazione» (Laborem exercens, n. 12), il lavoro è il fattore fondamentale ed il capitale dev´essere subordinato, capitale inteso come organizzazione dei mezzi di produzione, compresi gli strumenti di intelligenza artificiale.
Sostituire gli assistenti di volo con un chat bot significa innanzitutto preferire il capitale al lavoro, il profitto al personale. Inoltre, l´assenza di contatto umano riduce relazionalità a strumento meramente funzionalistico.
In altri termini in gioco non c’è solo l’occupazione, c’è anche l’iterazione tra persone e l’umanizzazione che ne deriva. Viviamo in un´epoca che porta con sé un´ampia crisi delle relazioni, proprio perché abbiamo tentato in ogni modo di eliminarle, intermediarle, sterilizzarle…
D: Potrebbe esserci una soluzione che concili l´avanzamento costante della ricerca e il lavoro umano?
Certamente. Il fulcro di questa attività lavorativa è rapporto con l´altro e potrebbe rimanere così anche in futuro nonostante l´avanzamento della tecnica. Queste nuove tecnologie potrebbero, ad esempio essere mediate dal personale, invece che utilizzate direttamente dai passeggeri. Così si custodisce il lavoro, i rapporti umani e si restituisce ai clienti un servizio efficiente, empatico ed umanizzante. Costerebbe di più, ma un cliente soddisfatto ritorna più volentieri: ciò che umanizza è remunerativo!
A presto, alla prossima settimana, ed in alto il cuore.
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