“Le Big Tech sponsorizzano spesso iniziative che accolgono le sensibilità dell’opinione pubblica”


Ultimamente le Big Tech si impegnano spesso per attività in ambito sociale. Cosa ne pensi?

È vero, le Big Tech sponsorizzano spesso iniziative che accolgono le sensibilità dell´opinione pubblica, come questioni legate alle fake news, al cyberbullismo, la protezione dei dati… Ma quasi sempre si tratta di campagne di “social washing”, operazioni di marketing volte a migliorare la reputazione dell´azienda ma mirate esclusivamente all´ottenimento di un ritorno economico. Basta pensare a GetDigital, il progetto lanciato da Facebook per la promozione del benessere e della cittadinanza digitale. Nulla da eccepire, se non il sospetto che vi sia una certa ipocrisia di fondo di tutto il sistema. Simile alla pubblicità di super alcolici accompagnata dalla dicitura bevi responsabilmente o alla vendita di tabacchi con le foto choc sulle confezioni. È risaputo, lo scopo dei social è quello di “catturare” l´utente e numerosi studi dimostrano che ciò attira il pubblico sono proprio quei contenuti che incidono negativamente sull´individuo. Sembra sia naturale essere più colpiti da notizie negative, scandalose, perché pensiamo di vivere «in un mondo molto più roseo di quanto non sia in realtà» e la notizia di nera è un aiuto a tornare a un sano realismo. Ne deriva quindi che il digitale non costituisce un luogo sicuro, si tratta di canali in cui è possibile reperire contenuti potenzialmente diseducativi, deresponsabilizzanti e compulsivi che fanno leva sul peggio di noi.

Cosa proponi allora?

È importante innanzitutto comprendere, avere contezza di questo fenomeno, e poi denunciarlo. Cercare di fermare queste campagne che impegnano le imprese solo in apparenza, iniziando proprio da una regolamentazione adeguata da imporre alle compagnie del digitale. Non è forse meglio mettere al bando le mine antiuomo che raddoppiare la produzione di arti artificiali? Facebook, ad esempio, non è responsabile per i contenuti che vengono pubblicati dagli utenti, ma da questi ricava il proprio guadagno. Si tratta di una questione etica e giuridica che può essere modificata solo dall´esterno, perché questa situazione comporta un enorme vantaggio per la piattaforma. La questione di fondo, quindi, non è limitarsi scoraggiare alcuni comportamenti dannosi, ma incoraggiare comportamenti virtuosi anche nella sfera digitale.

A presto, alla prossima settimana, ed in alto il cuore.

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