La Juve perde sul finale a Roma contro i laziali. Partita complicata in tutti i novanta minuti, dove i bianconeri sono apparsi opaco e con pochi spunti. Buona la prima per Tudor.
Le pagelle della partita
Lazio (3-4-2-1): Mandas 6; Casale 7, Romagnoli 6,5, Gila 6,5; Marusic 6,5 , Cataldi 6, Kamada 6, Felipe Anderson 6,5; Pedro 6 , Zaccagni 6; Castellanos 6.
Juventus (4-3-3): Szczesny 6,5; Danilo 6, Bremer 6, Rugani 5,5, De Sciglio 6; Miretti 6, Locatelli 5, Rabiot 6, Cambiaso 6; Kean, Chiesa 5.
Allegri, “momento di difficoltà
Allegri nonostante tutto si mostra fiducioso ai microfoni dei giornalisti: “In questi momenti di difficoltà bisogna restare calmi e concentrarsi su quello che dobbiamo fare. Il calcio ti dà sempre la possibilità di invertire il momento. In campionato abbiamo 5 punti di vantaggio sulla quinta e sappiamo che dobbiamo lottare per entrare in uno di quei posti. Nel 2024 siamo la prima squadra per le conclusioni, insieme al Napoli, dobbiamo migliorare e essere più aggressivi. In 20 secondi abbiamo perso due palloni, capita ma bisogna ripartire velocemente senza portarsi dietro quello che è successo”.
E conclude la conferenza dicendo: “Ci sono momenti della stagione dove dobbiamo solo pensare a lavorare e trovare la soluzione al problema, i ragazzi anche stasera hanno fatto una partita giusta e non ho da rimproveragli niente. Gli ho detto di stare sereni, martedì giocheremo l’andata della semifinale e il destino è nelle nostre mani. In questi momenti più che mais serve serenità. Io sono molto dispiaciuto che i ragazzi hanno messo in campo tutto quello che dovevano, non hanno da rimproverarsi niente”.
Tudor, “inizio importante”
Tudor inizia bene il suo percorso sulla panchina laziale e lo sottolinea ai giornalisti presenti in conferenza stampa: “E’ il film migliore che potessi sperare, è bello vincere così e non potevamo partire meglio. Sono contento per i ragazzi, per come l’hanno interpretata e sono felice di essere partiti con il piede giusto. Destino? Fortuna e sfortuna non esistono, esiste il lavoro. C’è da allenarsi, la domenica è la conseguenza del lavoro fatto in settimana. Volevamo ripartire in modo serio, senza scuse. Marusic ha fatto un gran gol, dovevo arrivare io per fargli capire che è un’ala e non un terzino”.
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