Le cronache di questi giorni ci raccontano di nuove tecnologie che possono essere applicate al cervello umano per fare una mappatura, si dice esagerando un po’, delle nostre idee. Cosa ne pensi?
I successi nella tecnologia applicata al cervello sono sempre importanti e si prendono spesso le prime pagine dei giornali ma in realtà sono successi, concretamente, un po’ marginali. È vero che il mix tra digitale e tecniche di indagine diagnostica ci permettono oggi di avere mappe molto accurate del nostro cervello e di intervenire, ad esempio, con una chirurgia di precisione straordinaria rispetto ad esempio ai tumori, ma per il pensiero è tutta un’altra storia.
In che senso?
R: usiamo l’espressione intelligenza artificiale ma in realtà non sappiamo ancora come funzioni l’intelligenza umana. Un esempio del tutto significativo sono i ricordi. I non addetti ai lavori come me e credo molti dei nostri ascoltatori quando immaginano il rapporto tra cervello e ricordi li immaginano custoditi in qualche parte del cervello, con delle combinazioni ad esempio chimiche od elettriche. Immaginiamo il nostro cervello come una macchina, come un pc ad esempio, con i bufferi di memoria…. Ma non è così.
E come è?
Non lo sappiamo. Qui sta la questione. Non lo sappiamo. Non sappiamo come i ricordi si formino, come restino impressi, perché questi e non altri. Facciamo delle ipotesi, lavoriamo ed indaghiamo si quello che vediamo, ad esempio in psicologia, ma non sappiamo esattamente dove collochino, perfino se ha senso dire dove si collochino. Questo è esattamente il confine su cui dobbiamo tornare a riflettere di più, a stupirci di più. Le macchine ci stanno aiutando a capire, ad intervenire, a vedere: ma l’essere umano, ciò che l’essere umano nel profondo è davvero, resta ancora un mistero. Chi io sia davvero resta un mistero. Questa è la grande avventura che ciascuno di noi può vivere in prima persona. Una avventura che, in qualche modo le macchine, ci invitano a vivere noi. Perché loro al nostro posto non la possono vivere. A presto, in alto il cuore.
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