Le vignaiole under 35 italiane al raduno nazionale delle Sbarbatelle


Nel fine settimana a San Martino Alfieri si celebra un’associazione di giovanissime vignaiole piene di progetti.

Si chiamano Sbarbatelle e dalla loro pagina social dichiarano di essere «il più giovane e dinamico gruppo di produttrici di vino».

Queste «giovani gemme dalle radici profonde» sparse in tutta la penisola festeggeranno il loro incontro annuale nel weekend del 25-26 giugno, con un evento di inizio estate che si annuncia imperdibile.

All’interno degli spazi della Tenuta Marchesi Alfieri di San Martino Alfieri (At) 68 giovani vignaiole provenienti da 17 regioni italiane racconteranno a modo loro una storia fatta di vino e di legami profondi.

È una manifestazione unica nel panorama delle degustazioni italiane, proprio perché condotta solo da giovanissime donne. Alcune tengono saldamente le redini della propria azienda, con posizioni di vertice. Altre stanno crescendo nella formazione e nell’esperienza personale, per costruire il proprio futuro.

Più che un evento Sbarbatelle si mostra come un fenomeno identitario di consapevolezza del proprio ruolo e un’occasione per condividere progetti. Da tutto questo nascono anche amicizie sincere, con iniziative volte ad ospitare le vignaiole in arrivo dalle regioni più lontane.

Due giorni di assaggi e di contatti, dalle 11.00 alle 19.00, in una Tenuta meravigliosa sia negli spazi interni, sia in quelli esterni.  

Qui il catalogo con tutte le Sbarbatelle presenti e le relative etichette in degustazione.

Il vino è protagonista a tutto tondo, anche grazie ad una serie di iniziative collaterali molto interessanti. I dipinti con il vino di PurpleRyta e la Sakè Company mostreranno ai winelovers in visita uno spaccato culturale e produttivo particolare.

La gastronomia di qualità è assicurata da due partner torinesi: Pizza per Fetta offre prodotti a lunga lievitazione e ingredienti di prima scelta; Silos – Cucina sincera porta un pezzo di Vanchiglia in territorio astigiano. Casa Costa garantisce un intermezzo di freschezza con i suoi agrigelati nati dal latte di capre allevate nell’azienda di Murisengo.

Costo 25€.

Parcheggio al campo sportivo con servizio navetta gratuito.

Info: asti@aispiemonte.it

sbarbatelle Le vignaiole under 35 italiane al raduno nazionale delle Sbarbatelle

Se accettate qualche consiglio, ecco alcune Sbarbatelle che dovete assolutamente conoscere. Senza dimenticare di passare dalle altre, perché ognuna di loro merita una visita.

Flavia Marazzi – Scuropasso

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Il suo Pinot Nero Blancs de Noir Roccapietra è un Metodo Classico ottimo. La versione Zero del millesimo 2015, non dosata, affina 55 mesi sui lieviti. Assaggiata lo scorso settembre a Oltrepo Terra di Pinot Nero l’ho trovata fresca, verticale, piacevolissima. Anche il Cruasé va provato.

Francesca e Vittoria Argamante – Podere Ruggeri Corsini

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Due giovanissime sorelle, ma nella fotografia è ritratta la mamma, alla quale è dedicato il Langhe Bianco Lolly, uno Chardonnay prodotto dal 2015 in 4 mila bottiglie. Il 60% della massa fermenta otto mesi nel rovere con batonnage, il restante in acciaio. È equilibrato, ben amalgamato con il legno, di ottima bevibilità. Anche il Barolo Bussia Corsini 2018 merita l’assaggio, in virtù del suo bel frutto al naso e di una bocca dove tannino e morbidezza si accoppiano alla perfezione.

Beatrice Rivetti Cascina Vano

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L’azienda di Beatrice è a Neive e tra le sue etichette di punta annovera il Barbaresco Canova. L’ho assaggiato in diversi millesimi ad Espressione Barbaresco ed ho trovato un filo conduttore caratterizzato da buona struttura e pulizia. Talvolta è più sottile nel corpo, ma sempre ben fatto. L’ottimo rapporto qualità-prezzo è dovuto anche al non esagerato passaggio in legno grande. Qui Beatrice porta in degustazione il Canova 2018 e la Riserva 2016 del Pilone nei Rivetti.

Maria Germano

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La figlia di Sergio presenta un grande cru tra i Barolo di Serralunga, il Cerretta nel millesimo 2017. Assaggiato a Grandi Langhe l’ho trovato balsamico e minerale, tannico al punto giusto e meraviglioso in bocca. Nasce su un terreno calcareo, fa 50 giorni di macerazione e riposa due anni in tonneau di rovere francese da 700 litri. Se cercate un bianco non troverete l’Herzu, ma potrete sentire il Binel. L’ho assaggiato a Villanova di Mondovì nel novembre scorso durante Bee e penso che l’edizione 2018 meriti attenzione.

Elena Gillardi

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L’azienda Gillardi è nota per il Dogliani, ma il vino che non potete assolutamente perdere è l’Harys, Syrah in purezza. Il calice 2019 ha colore violaceo impenetrabile con bellissima unghia porpora. È fruttato, speziato e balsamico. Un vino giovane ma già complesso, fantastico in bocca. Prodotto in sole 1500 bottiglie riposa 18 mesi in barrique usate. L’ho assaggiato più volte, da loro in cantina e in numerose altre occasioni. Non mi ha mai deluso.

Alessandra Bolmida

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L’azienda di Alessandra è a Monforte e va forte per Nebbiolo e Barolo, con appezzamenti in Bussia. L’etichetta che vi segnalo è però un Langhe Bianco, l’Antica Novella 2020. Assaggiata a Vignale Monferrato durante Abaccabianca, è per me una delle migliori espressioni di Sauvignon in Piemonte. Profumi varietali, naso di ortica e note lievemente erbacee mi hanno affascinato.

Giovanna Garesio

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Questa è un’azienda che raramente sbaglia un colpo. In degustazione Giovanna porta le bollicine di Alta Langa 2018 appena presentate alla Prima di Moncalieri, il Monferrato Bianco Resilio e il Nizza Gavelli 2018. Proprio le super Barbera di Garesio sono le mie preferite, assaggiate a lungo in rassegne come Rossobarbera e Il Nizza è. Quello che apprezzo di più nel Gavelli e in generale nelle altre Nizza è che hanno sempre tanto, tanto, tanto frutto. Provare per credere.

Fabrizio Bellone

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