L’epopea della sci nelle Valli di Lanzo nel libro “Nevi perdute. Scenari sciistici delle Valli di Lanzo”, oggi la presentazione all’Archivio Storico della Città di Torino


Un libro racconta l’epopea dello sci nelle Valli di Lanzo: “Nevi perdute. Scenari sciistici delle Valli di Lanzo“, oggi alle 18, la presentazione all’Archivio Storico della Città di Torino.

È ormai trascorso l’inverno, anche quest’ultimo povero di nevicate, e nell’opinione pubblica resta alta l’attenzione per i cambiamenti meteorologici che stanno trasformando l’ambiente, il paesaggio e l’economia delle vallate alpine.

A metà gennaio la Società Storica delle Valli di Lanzo ha pubblicato il volume, Nevi perdute. Scenari sciistici delle Valli di Lanzo, 152° titolo della Collana editoriale – dedicato a queste tematiche –, che ha destato ampio interesse non solo nell’area geografica di riferimento.

Il libro è frutto di un lungo e articolato lavoro a cura di Aldo Audisio (presidente della Società dal 1978 al 1994 e attuale presidente onorario, nonché direttore del Museo Nazionale della Montagna di Torino dal 1978 al 2018), con alcuni suoi testi nel progetto egli ha coinvolto altri otto autori – Claudio Baima Rughet, Leonardo Bizzaro, Marco Blatto, Cecilia Carena, Gianni Castagneri, Ilaria Cazzola, Marino Periotto, Ezio Sesia –, per un totale di tredici contributi e un’appendice.

Nevi perdute è un titolo con connotazioni tutt’altro che negative: “Sono vicende recenti delle nostre valli, sono sogni di abitanti locali e di villeggianti che hanno creduto nei loro progetti, che hanno combattuto confrontandosi con la quotidianità della gestione e con la cronica (e sempre evidente) carenza di precipitazioni, sono avventure, positive o difficili, di tante persone che hanno scritto con il loro impegno tante storie”, annota il curatore Audisio, a cui si affianca Michele Vietti, presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo: “Si tratta di eventi che hanno segnato la storia locale e che hanno comportato profusione di risorse economiche e personali, passioni, iniziative imprenditoriali e valorizzazioni del territorio”.

Queste storie, particolarmente apprezzate dal pubblico e dai lettori, saranno presentate a Torino nella Sala conferenze dell’Archivio Storico della Città di Torino, in via Barbaroux 32, alle 18 di oggi, giovedì 20 aprile, dalla Società Storica delle Valli di Lanzo con il significativo affiancamento dell’Archivio stesso, del Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis e dalla Delegazione Piemontese dell’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani. Dopo gli interventi istituzionali Leonardo Bizzaro, giornalista e storico dello sci, disserterà sull’opera e il suo significato e colloquierà con il curatore e gli autori.

L’opera rappresenta uno sforzo importante e innovativo nel panorama editoriale della Società Storica delle Valli di Lanzo; bastano pochi numeri per far comprendere la portata dell’impegno: 288 pagine; 225 illustrazioni in bianco/nero e a colori, provenienti da 50 archivi/collezioni; 100 testimoni informatori che hanno aggiunto i loro “ricordi” per completare e rendere più vive le vicende narrate. È la storia di circa 70 impianti (seggiovie e sciovie di ogni tipo) – realizzati, ricostruiti, spostati, modificati o abbandonati – localizzati in 10 comuni, con i dati tecnici (e di funzionamento) raccolti in specifici prospetti. Sono notizie che stupiscono anche chi ben conosce il comprensorio vallivo. Parallelamente, viene ampiamente ricordata l’attività sportiva e agonistica, con continui riferimenti a spunti di vita quotidiana, parlando del territorio e facendolo parlare, con un taglio nuovo che proietta la valenza storica dello studio nel contemporaneo e nella dimensione locale.

Il “viaggio” parte da alcune considerazioni sulla Memoria che si dissolve: “Lavorando per oltre due anni, prima all’idea e in seguito alla realizzazione di Nevi perdute – afferma il curatore – mi sono reso conto di quanto sia labile la reminiscenza dei tempi recenti. È forse più facile indagare su accadimenti lontani che riportare eventi vicini a noi, vissuti o sentiti raccontare da anziani o da persone da poco scomparse. All’inizio nessuno sapeva ricostruire questi fatti quotidiani o aveva vaghi ricordi. Poi, poco alla volta, aiutandosi con articoli di giornali, documenti d’archivio e materiali promozionali è stato imbastito lo scheletro della ricerca, via via completato da informazioni, testimonianze dirette o indirette e, in particolare, verificando il tutto con molti controlli incrociati”.

Segue un’analisi sulle Nevi delle illusioni, che hanno entusiasmato l’intero arco alpino, in un testo d’inquadramento di Leonardo Bizzaro e Cecilia Carena; a quest’ultima si devono anche le mappe, in allegato, – realizzate con Ilaria Cazzola – che delineano le prospettive di nevi sulle Alpi.

I testi dei vari autori toccano diffusamente gli specifici Scenari sciistici delle Valli di Lanzo:

– Viù, Alpe Bianca, il sogno infranto e la ricerca Colle del Lys, lo sci a scavalco delle valli, sono i due contributi di Marino Periotto, prematuramente scomparso durante il completamento delle ricerche, a cui è dedicato il volume.

– Usseglio, La passione per lo sci e Pian Benot, un racconto di famiglia, di Aldo Audisio, autore anche di Ala di Stura, Vicende ed entusiasmi invernali, località che ha la prerogativa di prima (per anno di realizzazione) stazione per lo sci alpino delle Valli di Lanzo.

– Balme, Il fascino della neve e dello sci, di Gianni Castagneri, si apre a tanti avvenimenti sportivi che si sono susseguiti parallelamente all’alpinismo.

– Un “momento” a parte è dedicato a Groscavallo, Chialamberto, Cantoira, A passo di fondo e discese diverse, con una puntuale ricerca di Marco Blatto dedicata all’intera Val Grande.

– Esperienze decisamente minori, ma altrettanto affascinanti sono Mezzenile, Monti, Rangiroldo e altre storie e Monastero di Lanzo, Sistina, lo sci a balcone sulla pianura di Ezio Sesia e la ricerca su Corio, Piano Audi, l’ultima frontiera della neve di Claudio Baima Rughet.

– I Ricordi di altri scenari, raccolti dal curatore Aldo Audisio, chiudono il libro: «Un ritorno ad “altri” ricordi è forse la migliore soluzione per concludere le vicende vissute nelle Valli di Lanzo. Oggi tutti sono con lo sguardo verso il cielo e attendono la neve. In passato non era così; si volgeva lo sguardo verso l’alto auspicando la fine di una catastrofica nevicata o sperando che le precipitazioni si placassero. Quello con la neve è comunque sempre stato un rapporto difficile, sia per la vita quotidiana che per la gestione di impianti e di attività sportive».

Il volume, ampiamente aperto al contemporaneo, non ipotizza soluzioni finali; non era la missione del progetto. La conclusione resta comunque aperta: “Non c’è più spazio per avventurarsi oltre in “altri” scenari. A questo punto, dobbiamo solo pensare al futuro, un domani tutto da costruire su nuove basi. Poiché non esiste mai una conclusione, ma solo l’inizio di qualcos’altro”.

Nevi perdute. Scenari sciistici delle Valli di Lanzo, è supportato dal contributo dell’Unione Montana Alpi Graie e dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dal sostegno della maggior parte delle amministrazioni locali coinvolte: Comuni di Ala di Stura, Balme, Cantoira, Chialamberto, Groscavallo e Usseglio, dall’Associazione Amici di Forno Alpi Graie e dalla Pro Loco di Monastero di Lanzo.

Nella foto: Balme. Squadra agonistica con le “nuove” maglie recuperate dalla squadra di calcio Juventus, 1930 ca.

Leave a Reply