
Emanato il decreto relativo al bando di gara per la concessione della vigna rilanciata dall’azienda Balbiano. Ad aggiudicarsi la concessione è la Società Orsolina di Moncalvo.
Sarà la Società Orsolina di Moncalvo a gestire per i prossimi cinque anni la vigna di Villa della Regina a Torino.
La società della provincia di Asti vince il bando per la concessione dello storico vigneto, vendemmiato per la prima volta nel 2008 dall’Azienda Balbiano di Andezeno (To).
Dopo oltre 15 anni di conduzione Luca Balbiano passa la mano a Michele Denegri, già proprietario del Ristorante Del Cambio e della DiaSorin.

La Villa, assegnata al demanio statale, nel 1994 è stata consegnata alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Torino. Nello scorso mese di novembre era stata avviata una procedura ad evidenza pubblica per la concessione della vigna dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura. Zipnews ne aveva parlato qui.

La vigna caratterizza da sempre l’identità della residenza, voluta dal principe cardinal Maurizio di Savoia sulla collina torinese a partire dal 1615. Edificata sul modello delle ville romane, prevedeva da subito la presenza di un vigneto, del quale esiste documentazione dalle origini fino alla prima metà del Novecento.
Reimpiantato nel 2006 su iniziativa del Ministero dei Beni culturali, il vigneto ha festeggiato la sua prima vendemmia il 20 settembre 2008, come vi abbiamo testimoniato allora, qui.

Magicamente affacciata sulla città e sulla Mole Antonelliana, è una vigna di Freisa disposta su trenta filari, con una resa potenziale che non supera i 60 quintali annui di uva.

L’investimento iniziale del Ministero dei Beni culturali, gli studi della professoressa Anna Schneider del Cnr, le prime microvinificazioni della cantina sperimentale dell’Istituto Agrario Bonafous di Chieri, il lavoro dei viticoltori Francesco e Luca Balbiano hanno via via condotto la vigna verso una produzione di grande qualità.

Secondo le prime notizie il bando di gara è stato aggiudicato per una cifra intorno ai 24 mila euro annui, quattro volte più alta del canone inizialmente richiesto. Una somma in sé molto elevata se si pensa all’affitto di un vigneto di Freisa che non arriva a un ettaro, ma che probabilmente non sposterà di molto il bilancio dell’ente che la concede.
Negli ultimi anni la Freisa di Chieri Vigna della Regina prodotta da Balbiano ha ottenuto ottimi punteggi dai critici del vino, come testimoniano i 96/100 di Doctor Wine e le quattro viti Ais per il millesimo 2018.

Sono valutazioni che hanno certamente inciso nella determinazione del prezzo, come lo hanno fatto la posizione e la notorietà che l’appezzamento ha riscosso in questi anni.
Dal 2019 fa parte dell’Urban Vineyards Association, assieme ad altre dieci vigne urbane tra Italia, Stati Uniti e Francia. Una grande idea di Luca Balbiano, anima e presidente di U.V.A., che ha riportato non solo il vigneto ma anche la Villa all’attenzione dei grandi palcoscenici internazionali.

Un efficace modello di turismo smart e di sviluppo sostenibile per lo spazio cittadino, nato dall’immaginazione di Luca e dalla sua capacità imprenditoriale, del quale vi abbiamo parlato qui.
Un progetto di bellezza sostenibile fondato sulla valorizzazione di spazi verdi di aggregazione in città, sulla vitalità di piccole comunità rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali, sullo sviluppo di un asset turistico in linea con il rinnovamento sociale ed ambientale.
Questo è stato il vigneto all’interno di U.V.A., un’idea così bella da non sembrare quasi vera. Se un rammarico resta è quello di non aver considerato il valore aggiunto fornito dall’azienda di Andezeno all’affermazione del possedimento.

A Michele Denegri vanno le congratulazioni per la sua offerta e gli auguri di rito per i migliori successi e la prossima produzione.
A Luca Balbiano va reso il merito di aver contribuito alla crescita di Torino con un sogno meraviglioso, che ci si aspetta non venga abbandonato.
Ospitiamo qui le osservazioni che la famiglia Balbiano ci ha inviato.
Fabrizio Bellone
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