L’omicidio del pusher a Torino, caccia al presunto killer di 16 anni


Gli agenti della squadra mobile della questura di Torino continuano a cercare il presunto killer di Hamza Moutik, il 26enne pusher marocchino ucciso con una coltellata al petto in corso Giulio Cesare a Torino lo scorso 23 agosto.

Si tratterebbe di un ragazzo di 16 anni che sarebbe stato individuato grazie all’ascolto dei testimoni e all’utilizzo dei filmati di telecamere della zona.

La scomparsa nel nulla del presunto killer

Il giovane, connazionale della vittima, ha però attirato ulteriormente su di sé l’attenzione delle indagini avendo cancellato tutti i propri profili sui social network, oltre ad aver spento il cellulare scomparendo fisicamente nel nulla da quella sera.

Considerando la giovane età del presunto omicida ad affiancare la pm Alessandro Aghemo della procura di  c’è Emma Avezzù, magistrato della procura dei minori.

L’arma del delitto

La svolta nelle indagini potrebbe arrivare dall’arma utilizzata per uccidere lo spacciatore Hamza Moutik, un coltello del quale il killer si è sbarazzato gettandolo in un cassonetto dei rifiuti non lontano dal luogo dove è avvenuto l’omicidio. L’oggetto è stato recuperato dagli agenti e la prova schiacciante potrebbe arrivare dalle impronte digitali presenti su di esso nel caso il ragazzo risultasse già schedato.

Si indaga anche sul movente

Si continua a cercare anche il motivo che ha spinto il giovane ad aggredire il connazionale. A legarli sicuramente la droga, considerando che dalle testimonianze è emerso che il 16enne facesse uso di sostanze stupefacenti. Secondo una pista, inoltre, la vittima avrebbe chiesto al ragazzo di avere un rapporto sessuale qualche giorno prima: questa potrebbe essere stata la causa della furia di quest’ultimo.

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