“L´Università di Torino e l´Università Cattolica hanno scelto un software per la gestione delle votazioni per gli organi di rappresentanza”


Trasformazione digitale e partecipazione politica sono tematiche che spesso vengono accomunate e ora più che mai sembrano strettamente connesse. Quest´anno le elezioni universitarie si sono tenute online, cosa potresti dirci a riguardo?

Quest´anno sia l´Università di Torino che l´Università Cattolica hanno scelto un software per la gestione delle votazioni per gli organi di rappresentanza, ELIGO. La procedura è semplice, vengono fornite delle credenziali ad ogni studente ed è possibile selezionare le proprie preferenze, senza possibilità di rendere il voto nullo, sbagliando il nome, ad esempio. A giudicare dai risultati sembra che attraverso il digitale la democrazia si sia presa una piccola rivincita sul passato, infatti il numero di studenti partecipanti al voto è raddoppiato rispetto agli anni precedenti, salendo al 17%.

17%, è una buona o una cattiva notizia?

R: È pur sempre un aumento e sembra indice di una corrente positiva innescata dalla trasformazione digitale, che può rendere la comunità più viva. Può essere l´ingrediente che aggiunge “il sale” alla partecipazione, rendendola più invitante. Il Vangelo invita i cristiani ad essere sale della terra e luce del mondo, e nella Scrittura il sale è un elemento ricorrente. Suggella amicizie ed accordi con lo straniero: le parti si scambiavano pane e sale; ma esso è soprattutto è segno dell’Alleanza tra Dio ed il popolo: «Dovrai salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell’alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta porrai del sale» (Lv 2,13). Parimenti è segno di morte: l’empio che si allontana dal Signore vivrà in una terra piena di sale che non permette la vita (Ger 17,6). Proprio come il sale, anche il digitale incarna questa dicotomia: può essere risorsa, avvantaggiare e diventare strumento efficiente come può essere elemento persistente e di disturbo nel quotidiano; e risulta evidente se si considera il fenomeno della didattica online, necessario ma decisamente eccessivo. Benvenute dunque elezioni online che rimettono in gioco più studenti ma, nello stesso tempo, benvenuti dopo la pandemia, tutti quei processi di cui avremmo bisogno per guarire le ferite lasciate nei giovani e nel loro bisogno di socialità. È proprio l´Università che può essere fonte di questi processi di trasformazione e ripartenza, per ritrovare la socialità “messa in pausa” nell´ultimo anno.

A presto, alla prossima settimana, ed in alto il cuore.

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