Un taccuino racconta i viaggi di questo straordinario e poliedrico protagonista del Risorgimento italiano. Massimo D’Azeglio è stato infatti politico, scrittore e pittore e come pochi altri ha raccontato “in presa diretta” le grandi trasformazioni ottocentesche.
Una mostra al Museo del Risorgimento, piazza Carlo Alberto, nella Sala Plebisciti, dall’8 giugno al 2 luglio.
Giovedì 8 giugno, per tutta la giornata, è possibile accedere gratuitamente all’esposizione.
Nei giorni successivi, e fino al 2 luglio, la visita sarà compresa nel biglietto d’ingresso del Museo.
Massimo d’Azeglio, un pittore in viaggio vuole proporre al pubblico un lato meno conosciuto del grande politico e pensatore, esponendo un piccolo album di suoi disegni e acquarelli. Non si tratta di un omaggio all’esperienza pittorica, seppur di rilievo e più volte riconosciuta, di Massimo d’Azeglio, ma dell’occasione di volgere uno sguardo diverso nei confronti della sua esperienza creativa, nella quale si incontrano immagine e testo, scrittura e pittura. Eseguiti dal vero nel corso dei suoi molteplici viaggi e soggiorni nella penisola, gli schizzi documentano i luoghi, gli stati d’animo, le passioni di un politico-artista, romanziere, pittore, uomo “nato seducente”, come ebbe a definirlo il suocero Alessandro Manzoni.
“L’oggetto fisico dell’album diviene così diario e racconto non solo di luoghi, ma narrazione di un viaggio interiore”, commenta Ferruccio Martinotti, direttore del Museo Nazionale del Risorgimento.
La lettura dei disegni viene, in questo allestimento, accompagnata da testi reali – tratti da I miei Ricordi e dall’epistolario – e da una narrazione che li commenta e contestualizza all’interno del periodo storico e politico in cui D’Azeglio si trova a vivere e operare.
L’iniziativa è realizzata in occasione di Archivissima, che per questa edizione esplora le suggestioni evocate dai carnet de voyage.
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