Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di soldi, soldi, soldi…
Premessa d’obbligo: la presunzione d’innocenza è un principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, vale a dire, sino all’esito del terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione. Svolta nelle indagini sull’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa cinquantacinquenne uccisa nel Bresciano dopo che era svanita nel nulla 3 mesi prima. Il corpo era stato sepolto lungo l’argine del fiume Oglio e solo una piena del corso d’acqua ha riportato alla luce il corpo, la mattina dell’8 agosto 2021, tre mesi dopo la denuncia di scomparsa fatta ai carabinieri dalle figlie. Dopo il mea culpa di Mirto Milani, cantante lirico, 27 anni, fidanzato di una delle figlie e amante dell’altra, crollato davanti al pubblico ministero, le confessioni delle due donne: la sera del 7 maggio 2021, i tre avrebbero prima sedato Laura con benzodiazepine, poi l’avrebbero soffocata in modo non violento e quindi sepolta in riva al fiume. Confermati il movente economico e l’intenzione di appropriarsi del patrimonio immobiliare di Laura Ziliani. Ricordiamo ancora le lacrime delle due donne che lanciavano appelli per ritrovare la mamma scomparsa. Mi chiedo quanto davvero possa essere cattivo il nostro vivere nella società e quanto, purtroppo, contino i beni, il denaro, le utilità di fronte all’amore e alla vita. Ci troviamo di fronte ad un nuovo efferato omicidio, commesso in concorso, ai danni di una povera donna che mai avrebbe immaginato di vedersi togliere la vita da chi la vita aveva donato. Quello che molti non sanno e che ci rivela Luca De Vito in un articolo di La Repubblica è che c’è un’altra vittima in questa storia. È Lucia, la seconda figlia di Laura Ziliani, che ha un lieve ritardo cognitivo e ha sempre vissuto in un legame di stretta dipendenza da sua madre. Agli investigatori racconterà che non si fidava più delle sorelle, che erano cattive con lei, e che Mirto “era un cretino”. La giudice delle indagini preliminari scrive su di lei: “La condotta, già di per sé di indicibile gravità, risulta ancor più odiosa ove si ponga mente al fatto che, così agendo, gli indagati hanno privato Zani Lucia, soggetto disabile e in tutto dipendente dalla madre, dell’unico genitore superstite”. Lucia Zani, adesso, vive con la nonna materna. Coraggio Lucia che la vita e la forza cerchino di sorreggerti in questo tristissimo momento.
È tutto anche per questo sessantaquattresimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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