Radio Blog: . Dalle stelle alle stalle si potrebbe dire: soldi, carriera in ascesa e poi condanna per associazione a delinquere…


Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di Wanna Marchi.
Da poche settimane è approdata su Netflix, la docuserie Wanna che racconta la storia di Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile. Indiscussa regina delle televendite, capace di guadagnare miliardi di lire, con prodotti senza alcun valore, dagli intrugli dimagranti che chiamava “scioglipancia”, a rametti di edera spacciati per amuleti contro il malocchio. Dalle stelle alle stalle si potrebbe dire: soldi, carriera in ascesa e poi condanna per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Iniziò a lavorare come estetista poi si sposa e ha due figli Maurizio e Stefania, che negli anni, diventa il suo braccio destro. Il loro è un legame viscerale e Stefania ha sempre difeso la madre con le unghie e con i denti. Wanna Marchi aveva un modo unico di presentare i suoi prodotti: sgridava, faceva sentire in colpa soprattutto le sue clienti e urlava i suoi slogan e i suoi tormentoni. Nel 1990 i primi problemi: la sua società fallisce e lei è chiamata a rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta. Ottiene una condanna a un anno e un mese di reclusione. In poco tempo, tuttavia, riesce a rimettersi in piedi. Poi arriva Mario Pacheco do Nascimento: è l’inizio della fine: le televendite si incentrarono sempre di più su amuleti, talismani, numeri del lotto, sale scacciamalocchio… Arrivano, poi, le denunce circoscritte di “Striscia la notizia” e così, la Guardia di Finanza inizia le sue indagini. Il 24 gennaio 2002, Wanna Marchi, Stefania Nobile e altre cinque persone vengono arrestate nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza “Tapiro salato”. Il tanto osannato Maestro di Vita scappa in Brasile. Secondo una stima della Guardia di Finanza le truffe hanno fatto guadagnare ai tre più di 60 miliardi di lire. Stefania Nobile e Wanna Marchi sono condannate in primo grado a 10 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. In appello, Marchi viene condannata a nove anni e sei mesi e Nobile a nove anni e quattro mesi. È interessante guardare questa serie televisiva per capire meglio il nostro animo, pronto ad essere abbindolato dal cialtrone di turno che vende prodotti miracolosi, ovviamente farlocchi, o che ci propone soluzioni politiche mirabolanti e indolori. Siamo fragili e più o meno tutti, vorremmo credere in qualcosa di magico, facile, raggiungibile: uno scioglipancia dei nostri e altrui problemi. Meditate gente, meditate!
 
È tutto anche per questo settantaseiesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.

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