Radio Blog – Grazie per essere stato presente a fianco degli operai che stavano per essere licenziati o vivendo momenti particolarmente difficili.


Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di “grazie!”.

Nasce a Rossiglione, in provincia di Genova, il 5 ottobre 1944.  Compie gli studi nei seminari vescovili di Acqui Terme e di Rivoli. Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Roma, incaricato per la catechesi e la scuola, e vescovo titolare di Vittoriana; il 19 luglio 1996 lo stesso papa lo nomina vicegerente della diocesi di Roma, elevandolo alla dignità di arcivescovo; il 6 ottobre 2003 lo stesso papa lo nomina vescovo di Vicenza. A nomina ad arcivescovo di Torino già avvenuta, affronta la difficile situazione dell’alluvione del Veneto del 2010 che colpisce la città di Vicenza e parte della diocesi; annulla tutti gli impegni di avvicinamento alla diocesi torinese e si reca in visita alla sede della Caritas, invasa dall’acqua e dal fango e alle parrocchie finite sott’acqua. Organizza una colletta straordinaria per gli sfollati proprio nella sua ultima domenica a Vicenza e decide di celebrare due messe (la prima a Cresole e la seconda a Rettorgole, frazioni di Caldogno) per testimoniare la sua vicinanza alla popolazione. Il 21 novembre dello stesso anno prende possesso dell’arcidiocesi, nella cattedrale di Torino. Il 12 ottobre 2019 papa Francesco lo nomina amministratore apostolico della diocesi di Susa. Il 19 febbraio di quest’anno papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell’arcidiocesi di Torino. Da arcivescovo emerito rimane a risiedere a Torino presso la parrocchia della Madonna Addolorata al Pilonetto. Grazie a Monsignor Cesare Nosiglia un uomo schivo dalle telecamere e dai giornali che ha saputo guidare la città di Torino in momenti particolarmente difficili e aspri, senza mai perdere la pazienza e un sano buon senso.  Grazie per la vicinanza dimostrata agli ultimi della nostra società, gli extracomunitari e per aver aperto loro, non solo metaforicamente, le porte degli edifici religiosi e aver offerto ospitalità e cibo. Grazie per essere stato presente a fianco degli operai che stavano per essere licenziati o vivendo momenti particolarmente difficili. Grazie perché è stato, senza dubbio, un punto di riferimento, rispettato e autorevole, per tutta Torino.

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