
Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana obiettivo su un film che parla di un artista.
Voglio, infatti, segnalarvi un film in particolare: “Volevo nascondermi”. La pellicola narra la vita di Antonio Ligabue, famoso pittore/scultore, interpretato da Elio Germano e con la regia di Giorgio Diritti. Uscito il 4 marzo 2020 nelle sale cinematografiche, lo trovate ora su Amazon Prime. Perché vi parlo di questo film? Perché ripercorre, con spirito attento, rispettoso e con una inquietante profondità, la vita, i problemi, il carattere di un grande artista Antonio Ligabue. Era nato a Zurigo in Svizzera il 18 dicembre 1899, morto il 27 maggio 1965 presso il ricovero Carri di Gualtieri in Italia. La sua una vita travagliata, percorsa da stati maniaco-depressivi che sfociavano, talvolta, in attacchi violenti autolesionistici, ma una vita anche fatta di pittura dove l’artista, non riuscendo ad esprimersi come voleva con le parole, riusciva a riversare espressioni e sensazioni di sentimenti nei colori accesi sulle sue tele. Il film è interessante, merita di essere visto, considerato, approfondito. Non è un film leggero, anzi… Riesce, però, a mettere in luce il vero animo di questo artista; non è il primo a lui dedicato, ma in quest’opera il regista tratteggia, nella cruda realtà, i tratti di un uomo “difficile”, le sue paure, le sue speranze, il suo desiderio d’amore, il suo voler essere cittadino del mondo e il suo amore per gli animali e la natura. Il riconoscimento del suo valore è avvenuto quando era ancora in vita e, come spesso accade in queste situazioni, molti se ne sono avvantaggiati. E’ un film che mi permetto di suggerirvi di guardare e gustare con attenzione, da vedere e da condividere, da discutere e da commentare e che riesce a farci comprendere meglio chi veramente era Antonio Ligabue: magia della settima arte. Buona visione!
È tutto anche per questo ventisettesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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