
Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di educazione e rispetto alla guida dei veicoli.
Recita Wikipedia, l’enciclopedia libera di internet, che l’espressione “mobilità sostenibile” indica delle modalità di spostamento, e in generale un sistema di mobilità urbana, in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati e cioè l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento acustico, la congestione stradale, l’incidentalità, il degrado delle aree urbane causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni, il consumo di territorio causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture e i costi degli spostamenti sia a carico della comunità sia del singolo. Le amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell’organizzazione della mobilità sostenibile; gli interventi sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire la mobilità alternativa che in ordine d’importanza viene svolta a piedi, in bicicletta, con i mezzi di trasporto pubblico e cioè autobus, tram, sistema ferroviario metropolitano, con i mezzi di trasporto privato condivisi, quindi car pooling e car sharing e, ultimo ma non ultimo, la combinazione ottimale di vari sistemi di trasporto. Assistiamo, invece, ogni giorno sulle nostre strade, siano esse urbane che suburbane, a una vera e propria guerra tra utenti, tra veicoli forti e veicoli deboli, tra utenti capaci di guidare e di muoversi, e molti sprovveduti che rischiano ogni giorno incidenti anche gravi. Quasi tutti hanno fretta e, nonostante ciò, non fanno nulla per risolvere questo problema se non accelerando e creando possibili situazioni di pericolo per sé e per gli altri. Ciascuno di noi deve porsi l’obiettivo di un maggior rispetto: di sé stessi, prima di tutto, con tutto quanto ne deriva (uscire di casa prima, dotarsi di sistema di sicurezza, eliminare alla guida l’uso sconsiderato del telefonino), degli altri (due auto che si scontrano possono provocarsi danni anche gravi, un’auto contro una bicicletta o un monopattino po’ causare feriti e traumi complessi), delle strade e dei manufatti a queste collegate (le strade non sono piste di autodromi o luoghi dove esibire guide spericolate e senza rispetto delle regole). Va sempre tenuta, da parte di tutti, massima attenzione alla velocità, a ricordarsi che quando si guida non si sta giocando e i danni che si possono procurare o procurarsi possono essere tanti e, qualche volta, anche letali. E ai genitori, come anche ai formatori nelle scuole, spetta anche l’onere di trasmettere queste nozioni ai propri figli, ai propri studenti. Siamo stufi di leggere ogni anno bollettini di guerra con morti e feriti sulle strade e siamo ancora più stufi di sentire sempre i soliti discorsi scaricabarile sull’argomento: la responsabilità e l’attenzione di “vivere” la strada appartiene a ciascuno di noi.
È tutto anche per questo quarantesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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