Radio Blog – Mai come ora l’opinione pubblica segue il caso con una fame di notizia che sfiora quasi il morboso


Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di Benno Neumair.

Permettetemi di tornare su un argomento già trattato, partendo da una vera e propria tragedia recentemente accaduta: gli omicidi con molta probabilità commessi dal bolzanino Benno Neumair. Questi, alcune settimane fa, ha confessato; lo ha fatto sapere la stessa Procura di Bolzano che lo aveva arrestato il 29 gennaio con l’accusa di omicidio volontario (si sta discutendo circa la premeditazione) e occultamento dei cadaveri dei suoi genitori: 68 anni la mamma, Laura Perselli, 63 anni il papà, Peter Neumair, scomparsi il 4 gennaio. Mai come ora l’opinione pubblica segue il caso con una fame di notizia che sfiora quasi il morboso. Si pongono mille interrogativi sulla psiche umana e si investiga su relazioni, amicizie, odi, storie del passato dei protagonisti. Tutto giusto se ciò servisse ad arginare il fenomeno, ad evitare che per il futuro non abbiano a ripetersi simili accadimenti e che, alla base di tutto, non ci sia soltanto una insana e cattiva curiosità. In realtà la nostra società dovrebbe trarre spunto da questa triste storia per implementare i sistemi di controllo e prevenzione. Benno aveva avuto brutte storie con gli anabolizzanti che assumeva per il suo fisico scultoreo,  era stato sorpreso dai genitori molti anni prima con un coltellaccio da cucina davanti la sorella nel letto,  aveva minacciato i genitori più volte perché lo richiamavano alle proprie responsabilità, tanto che questi dormivano con la porta della camera da letto chiusa a chiave per le temute, possibili reazioni, era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio in Germania, dopo essersi procurato delle ferite… tuti questi fatti non sono stati sufficienti a impedire un tragico epilogo. Psicologi, psichiatri, forze di polizia, la nostra società nulla ha potuto per interrompere la storia che si stava dipanando sotto gli occhi di tutti. L’attenzione ai media di questi giorni su Benno e i suoi poveri genitori doveva essere rivolta “prima” non dopo: forse ciascuno per la propria parte avrebbe potuto e dovuto fare di più “prima” non dopo per impedire l’esplodere della cieca violenza.  Ciascuno nel proprio ambito, scuola, lavoro, famiglia, cerchia di amici è chiamato, secondo me, a porre maggiore attenzione, al momento giusto, senza esagerare, su possibili comportamenti pericolosi e denunciarli, o almeno confrontarsi con chi ha maggiore esperienza al riguardo, per creare un vero recinto di contenimento “prima” perché “dopo” potrebbe essere troppo tardi.

È tutto anche per questo ventiquattresimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.

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