
Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo della variante Omicron del Coronavirus.
Ci eravamo appena tranquillizzati per l’attenuazione della variante Delta che ecco arrivarne un’altra, ben più pericolosa: emersa in Botswana, conterrebbe 32 mutazioni diverse, che la rendono più trasmissibile e più resistente ai vaccini. La nuova mutazione è chiamata “Nu”, tredicesima lettera dell’alfabeto greco: tante sono le varianti del virus finora individuate e battezzate. Non è la prima e non sarà sicuramente l’ultima, ma questa presenta più mutazioni nella proteina spike rispetto a tutte le sue antenate. Sembrerebbe che questa variazione sia emersa in un’infezione in un paziente con un sistema immunitario indebolito, forse qualcuno con AIDS non diagnosticato. Anche questa volta l’evolversi della situazione è seguito con particolare attenzione e già si contano voli aerei sospesi, borse in picchiata e ospedali in allarme. Tutto ciò ci porta, inevitabilmente, a prestare la massima attenzione a tutto ciò che la questione Coronavirus ci riguarda: la prevenzione, l’attenzione vigile e la cura dei malati. Speravamo di essere quasi fuori dalla spirale maligna della malattia e, di nuovo, dobbiamo fare i conti con un altro allarme e altre precauzioni. Dobbiamo continuare a combattere, dobbiamo continuare a credere nei vaccini e prepararci serenamente alla terza, o forse chi lo sa?, alla quarta, alla quinta dose… L’unica cosa da non fare è abbassare la guardia, darsi persi, ammettere la sconfitta. E dobbiamo anche sperare che, sino a quando si può con le buone, quelli che remano contro, che non si vaccinano, che credono nei complotti universali, che ritengono che tutto sia frutto di una regia ben strutturata, facciano finalmente un passo indietro e si allineino nella prevenzione. Un’ultima considerazione. Non dobbiamo pensare che solo noi, paese avanzato con altri paesi avanzati, ce la possiamo fare: è in gioco il destino del mondo e i vaccini devono arrivare in tutti gli angoli del mondo, anche nei paesi più disperati e poveri. Solo così non ci sarà più spazio per il proliferare del virus. Dobbiamo auspicare che mai come in questo caso dobbiamo collaborare e cooperare affinché tutte e tutti siano protetti e garantiti contro questa temibile malattia.
È tutto anche per questo trentanovesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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