Ben ritrovati da Valter Gerbi. Nel nostro radio Blog di questa settimana parliamo di una serie TV.
Oggi vado sul facile e voglio parlarvi di una serie TV, da poco conclusasi e trasmessa dalla piattaforma Neflix, dedicata ad alcune importanti rapine in terra spagnola. Come avrete già intuito mi riferisco a “La casa de papel” cioè “La casa di carta”. Sono 5 serie per un totale di 48 puntate, per 4 anni di riprese e di post produzione. Due gli eventi narrati. Nel primo si narra degli sviluppi di una rapina estremamente ambiziosa e originale: irrompere nella zecca di stato a Madrid, far stampare migliaia di milioni di banconote e scappare con il denaro. Nel secondo l’obiettivo diventa quello di rubare l’oro della Banca di Spagna. L’ideatore principale di queste, si fa per dire, memorabili imprese, è un giovane uomo conosciuto come “Il Professore”, mentre i componenti della banda vengono chiamati con nomi di città: Tokyo, Mosca, Berlino, Nairobi, Rio, Denver, Oslo, Helsinki… Ve ne parlo perché ho ammirato la fantasia e la perfezione artistica nella realizzazione di questa serie televisiva. Nei 50 minuti circa di ogni puntata si vive una suspense autentica, un desiderio di vedere dove si va a parare e i colpi di scena sono davvero tanti. Bravi gli sceneggiatori, notevole l’interpretazione artistica degli attori e delle attrici e ottima la regia. Anche se qualche volta si esagera un po’ il risultato è comunque godibile e interessante e permette allo spettatore medio di “staccare” veramente la spina dal tran tran quotidiano e godersi un buon momento distensivo fatto di movimento, tensione, attenzione, divertimento e coinvolgimento emotivo. E’ strano ma, così come gli abitanti di Madrid che vivono le due storie parteggiano per i malviventi e criticano e attaccano “i buoni”, cioè la polizia, anche lo spettatore parteggia per la parte sbagliata, per i cattivi anziché per i buoni: miracolo della fantasia e dell’impostazione data alla storia narrata. Non ultimo voglio segnalarvi la colonna sonora che accompagna le tante puntate: scelte azzeccate di musiche, canzoni e canti popolari come “Bella ciao”, ripetutamente eseguita e in grado di coinvolgere l’intera squadra di ladri. Insomma un buon esempio di fantasia e di spettacolo televisivo, non volgare, ben confezionato, riuscito e molto coinvolgente. Spero condividiate con me queste considerazioni se avete già visto la serie, ma se ancora non l’avete vista, buttateci un occhio: io, il finale, non ve l’ho raccontato. Buona visione!
È tutto anche per questo quarantanovesimo appuntamento. Inviate le vostre osservazioni alla mail di radio blog redazione@zipnews.it A risentirci e buon ascolto.
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