“Si tratta di avere una visione sul mondo che non sia dettata solo dalla cultura tecnica, ma anche da tutto il resto, che rischiamo di perderci”.


Riprende la scuola e le attività di tante famiglie, riprendiamo anche noi i nostri appuntamenti di saperi digitali. Molti ascoltatori si domandano come educare se stessi ed i propri figli a stare nella trasformazione digitale. Hai dei suggerimenti?

Bentrovati a tutti e grazie della domanda. Credo che questo davvero possa essere il filone di riflessione che possiamo affrontare insieme al principio di questo nuovo anno sociale. Partirei da una considerazione: la tecnica è capace di assorbire tutti i nostri interessi e tutto il sistema educativo senza che neppure ce ne accorgiamo.  

Che cosa intendi di preciso?

Avrete tutti sentito dire in diverse interviste come oggi le imprese siano carenti di tecnici che sappiano far funzionare soprattutto la tecnologia digitale, come questo sia il futuro, come tutti dovrebbero iscriversi al Politecnico e lasciar perdere lettere o letteratura. Ci sono delle università americane molto prestigiose, ad esempio, che hanno del tutto abolito i corsi di letteratura classica, come quella greca e latina. Tutto questo è un esempio di quello che intendo. La tecnica ha una caratteristica: produce delle soluzioni e nello stesso tempo produce dei problemi, evidenzia dei problemi tecnici. Siamo capaci di fare una cosa grazie alla tecnica, ma dobbiamo subito farla meglio o, di lì, essere capaci di andare oltre. Sbarchiamo sulla Luna e subito pensiamo a Marte. Tutto questo è positivo, ma rischia di assorbire tutto il nostro pensiero e tutta la nostra educazione. Facciamo macchine sempre più veloci e performanti, ma il problema della fame nel mondo resta. Risolviamo continuamente problemi tecnici, ma alcuni problemi, che sono tecnici, non li affrontiamo. C’è gente che continua a morire di sete sul pianeta, eppure sulla stazione spaziale internazionale l’acqua c’è! Non si tratta di scegliere questo o quello, si tratta di avere una visione sul mondo che non sia dettata solo dalla cultura tecnica, ma anche da tutto il resto, che rischiamo di perderci. Ne parleremo ancora. In alto il cuore ed alla prossima puntata.

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