Spumante o Champagne?

Infuria la polemica tra i nazionalisti estimatori dello Spumante e gli esterofili amanti dello Champagne.

Ha fatto scalpore che Fabrizio Del Noce, direttore della rete ammiraglia Rai, all’interno del programma “L’anno che verrà” del 31 dicembre 2008 abbia stappato in diretta una bottiglia di bollicine francesi e non italiane. Roberto Rabachino, in qualità di presidente dell’Associazione Stampa Agroalimentare, ha inviato uno scritto al Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, stigmatizzando l’accaduto e ricordando che “l’agroalimentare è un comparto troppo importante e determinante. L’immagine del nostro paese è fondamentale per l’economia stessa. Abbiamo il dovere di difenderla”. Anche il vicepresidente della Regione Veneto Franco Manzato è insorto, a farne le spese sempre Rai Uno, ma in questa occasione l’imputata sarebbe la trasmissione “Uno mattina”. Interrogata da Eleonora Daniele sulla migliore alternativa allo Champagne, un’esperta del settore avrebbe snobbato il Prosecco, promovendo a pieni voti il Franciacorta. “Credo che questa sia l’ennesima umiliazione, innanzitutto per i produttori del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene e del Montello e Colli Asolani, che portano sulle nostre tavole con fatica e sacrifici il miglior vino spumante italiano”, questa la replica di Manzato. Ci sembra che tra i due episodi la differenza sia sostanziale. Se nel primo caso ci può disturbare il fatto che una rete del servizio pubblico nazionale “promuova” in qualche modo un prodotto estero (anche se ritenuto da sempre il miglior vino a base di bollicine in circolazione), il secondo episodio ci fa sorridere. Nulla da dire sulla bontà del Prosecco, ma una differenza tra rifermentazione in bottiglia e metodo Charmat la vogliamo fare, o non conta nulla? E che cosa dovrebbero dire allora i produttori del Trento doc? Aspettiamo pazienti anche le loro reazioni.
Fabrizio Bellone