Questa settimana a Storie di Quartiere, raccontiamo l’associazione Aurora Sogna, organizzazione che si occupa dei giovani dell’omonimo quartiere di Torino.
Aurora Sogna, partire dalle difficoltà del quartiere
Non sempre le occasioni sono li ad aspettarci. Qualche volta diradano e tante volte neanche si presentano. Molti suggeriscono che dobbiamo essere noi stessi a crearci le nostre occasioni, per lavorare, per incontrare e per vivere una vita migliore. Ma spesso non siamo nella condizione migliore per farlo. E cosi subentra l’alienazione, l’ansia e l’isolamento. Esistono però rare situazioni in cui qualcuno prova a tenderci una mano, come è il caso dell’associazione Aurora Sogna, nata da Club Silencio nel 2022. Questo gruppo di ragazzi cerca tutti i giorni nuovi modi e situazioni di aggregazione culturale giovanile, attraverso corsi, workshop e tanto altro. Il nome di questa associazione non è casuale. Deriva dal quartiere Aurora, distretto molto popolare di Torino che negli ultimi anni ha presentato parecchie problematiche, soprattutto per gli under 30.
Le difficoltà di un quartiere
Aurora negli ultimi anni è diventato un quartiere molto complicato: si tratta di un’area ex industriale dove man mano i posti di lavoro sono diminuiti nel tempo e il tessuto associativo, comunque forte nel quartiere, presenta poco interesse verso le giovani generazioni. A questo proposito, un report, che è stato realizzato per la stessa Aurora Sogna, ha riportato che una buona parte degli under 30 che vivono in questa zona lamentano una mancanza di opportunità lavorativa e sociale, luoghi di incontro e socialità. Inoltre si è scoperto che il 73% dei giovani non si ritiene considerato e coinvolto dall’offerta culturale del quartiere e che il 52% dei giovani lamenta l’assenza di spazi in cui vivere la socialità. Il tutto condito da una generale considerazione di mancanza totale di supporto da parte delle istituzioni.
Un progetto per i giovani
Il progetto, come ci è stato raccontato dalla responsabile Elisa Valenti, nasce nel 2022 ed è stato ripreso negli ultimi tempi per un ampliamento delle attività. L’obbiettivo è quello di creare un tessuto sociale under 30, in modo tale che quel senso di abbandono, quel gap rispetto agli altri, che quei ragazzi sentono, possa essere in qualche modo colmato.
Questo tessuto viene ricucito attraverso attività e sviluppi di tipo culturale. Si è partiti con una rassegna di workshop artistici e talk nel giardino Madre Teresa di Calcutta davanti alla circoscrizione 7 durante l’estate. E si prosegue in autunno con un percorso di ascolto dei bisogni degli under 30 con un’attività partecipata per individuare tutti punti deboli del quartiere e i possibili punti di forza. Il focus in questo secondo laboratorio è restituire un’instantanea di Aurora vista dal punto di vista della sua popolazione più giovane.
Tra le altre attività previste nel futuro non possiamo non parlare della Residenza Artistica “Baracca n°4”. Si tratta della creazione di una installazione artistica del quartiere che verrà realizzata dagli stessi ragazzi guidati dall’artista Roberto Alfano. In questo caso, l’installazione rappresenterà il rapporto tra i giovani e il quartiere. Anzi, sarà un modo per chi ci lavorerà per mettersi a nudo di fronte alle difficoltà di tutti i giorni, oltre ad essere una straodinaria occasione di socialità.
Dunque il quartiere può riprendere vita solo grazie a noi stessi, se siamo abbastanza audaci per crederci. Perchè alla fine, se non sono gli stessi cittadini a volere un quartiere migliore, chi può esserlo?
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