In questa nuova puntata di Storie di Quartiere, parliamo di Cooperativa Sociale Patchanka. Si tratta di una importante realtà di Torino che si occupa di lavoro a 360 gradi.
Cooperativa Sociale Patchanka, l’importanza del lavoro
Il termine Lavoro deriva dal latino labōrare, ovvero «fatica, lavoro». L’Enciclopedia Treccani ci dice anche che il suo significato può avere diverse ramificazioni, ma tutte convergono in questa: “Operare, impiegando le risorse fisiche o mentali, nell’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’arte”. Su una cosa l’enciclopedia non mette l’accento, su quanto sia importante da un punto di vista sociale ed economico. Cosa che però sembra che abbia fortemente intuito la Cooperativa Sociale Patchanka.
Questa cooperativa nasce nel capoluogo piemontese nel 2012. Si tratta del seguito di una iniziativa giovanile che lavorava sulle politiche di protagonismo dei ragazzi e delle ragazze. L’intenzione, come ci ha raccontato Diego Coriasco, uno dei dirigenti, era quello di creare una realtà aggregante e che desse lavoro, oltre ad un impegno nel sociale.
Questa cooperativa si caratterizza in tre aree differenti di business, ognuna delle quali autonoma sul piano operativo, ma unite sul lato ideale e strategico. Tutte e tre le attività, come abbiamo scritto poco sopra, sono state costruite per creare e investire sul lavoro, soprattutto per le persone svantaggiate ai sensi della legge 381 e per agevolare l’incrocio tra domanda e offerta. La prima attività è un’agenzia che cerca di coniugare domanda ed offerta di lavoro. Questa si chiama Casa del lavoro. Le altre due sono strutture di erogazione di servizi come una sartoria e un’agenzia di pulizie.
Casa del Lavoro, colmare un vuoto legislativo
Casa del Lavoro nasce, come tutte le agenzie di lavoro, per unire domanda ed offerta. La nascita è avvenuta quattro anni dopo la cooperativa, vista la grande difficoltà dei giovani ad approcciarsi ai primi impieghi. Questa Casa nasce scientemente e strategicamente all’interno di un’attività di cittadinanza attiva come quella di Casa del Quartiere di Spazio4 nel quartiere San Donato. E si sviluppa anche poco dopo in un’altra Casa di Quartiere: quella della Cascina Roccafranca a Mirafiori Nord.
L’approccio dell’agenzia è quello di offrire alle persone disoccupate, in particolare ai giovani, un luogo di sosta ed accoglienza (e non solo di selezione) che possa permettere loro di capire come posizionarsi (anche in base alle competenze) per entrare o rientrare nel mondo del lavorativo. Queste permette di avere una maggiore facilità di incontro con l’offerta. Infatti il ruolo dell’agenzia è quello di capire e conoscere la condizione del soggetto, le eventuali esperienze passate e le eventuali competenze (anche le soft skills) che potrebbero interessare un eventuale datore di lavoro.
Come può essere intuibile, questa agenzia non nasce con un intento lucrativo, bensi nasce per colmare un vuoto legislativo, vista la totale assenza di leggi a protezione dei lavoratori sui contratti a breve termine e sui giovani. Infatti Casa del Lavoro cerca di far emergere da ogni candidato soprattutto le abilità personali, e non solo le competenze (visto che stiamo parlando di persone che hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro). Le cosi chiamate soft skills. Queste skills non solo altro che abilità umane e personali che si sviluppano al di fuori del percorso lavorativo, ma che fanno parte di un bagaglio personale di esperienze di vita (per esempio familiare) che possono far comodo a molti datori di lavoro.
In questo modo, in un sistema lavorativo che premia poco i giovani attraverso contratti brevi e paghe da fame, Casa del Lavoro si inserisce per promuovere un lavoro che sia ancora di qualità e che non escluda le proprietà umane rispetto alle sole competenze lavorative e di profitto che ne fanno da padrone. Un progetto che mette la persona al centro. Perchè il lavoro non è solo un offrire un servizio e prendere i soldi per quanto fatto. Il lavoro incide sulla nostra esistenza, non solo dal punto di vista economico. Incide su tutto. Proprio per questo sono importanti le iniziative come quella della Cooperativa Patchanka. Iniziative che sono sempre troppo poche sul territorio.
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