Torino: chi aiuta a risolvere i conflitti

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Casa_dei_conflitti_1 Torino: chi aiuta a risolvere i conflitti
È stato firmato ieri, terza Giornata della mediazione, il Protocollo d’intesa tra Camera di commercio di Torino, Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale e Gruppo Abele, da anni attivi nella risoluzione alternativa dei conflitti attraverso la mediazione, intervento che prevede l’incontro delle parti e la ricerca, insieme ad un soggetto terzo e neutrale, di una soluzione condivisa e conveniente per tutti. La mediazione e la gestione alternativa dei conflitti rappresentano a Torino una realtà in crescita, alla quale i cittadini fanno sempre più riferimento. Sono 1.000 i casi gestiti dalle tre realtà nel 2009 e oltre 3.300 le richieste ricevute; da gennaio a maggio 2010 già più di 500 sono i casi gestiti su oltre 1.000 contatti. Nel 25% dei casi gli utenti vengono a conoscenza dei centri di gestione dei conflitti da giudici e forze dell’ordine, nel 18% dei casi da enti e istituzioni pubbliche; nell’11% dei casi l’informazione arriva grazie ai media e a internet e in un altro 6% dei casi tramite avvocati e consulenti. Ma, soprattutto, quasi una persona su cinque si rivolge al servizio perché è già entrata in contatto con la mediazione ed è soddisfatta dei risultati. In generale, infatti, l’esperienza evidenzia che quando le parti in lite vengono coinvolte in un processo di gestione alternativa del conflitto, il riscontro è molto positivo: spesso l’accordo si trova prima ancora di arrivare all’incontro. Se poi le parti decidono di sedersi al tavolo con il mediatore, l’accordo si raggiunge in oltre il 90% dei casi.
Don Luigi Ciotti sottolinea: “Nell’accentuarsi delle distanze sociali ed economiche, rischiano di crescere anche i conflitti fra le persone. La cronaca ci racconta spesso episodi in cui tensioni, paure e incomprensioni sfociano in forme di aggressività e violenza. Dobbiamo allora continuare a lavorare insieme, servizi pubblici e privati, per rafforzare percorsi di vicinanza e accompagnamento alle persone. “Mediare” significa incontrarsi a mezza strada, ma quel pezzetto di strada è più facile percorrerlo se c’è qualcuno che ci prende per mano. Solo con la responsabilità e l’impegno di tutti, la città può tornare ad essere spazio di relazione autentica, di partecipazione comune, di vita che si arricchisce delle differenze”.
Il Nucleo di prossimità della Polizia Municipale creato circa quattro anni fa all’interno del Settore Sicurezza Urbana si è distinto in questi anni per aver gestito e risolto centinaia di conflitti, inviando poi ai vari centri di mediazione i casi più complessi. Proprio sulla questione della convivenza civile, l’esperienza maturata evidenzia la necessità di intervenire in modo più elastico e flessibile, soprattutto nelle liti inerenti temi ricompresi nel Regolamento di Polizia Urbana, ad esempio quelli in materia condominiale: la mediazione in questi casi si rivela una soluzione davvero efficace.
La Casa dei conflitti del Gruppo Abele accoglie, ascolta e aiuta il cittadino coinvolto in una situazione di ostilità, in famiglia o nei rapporti di vicinato. Continuativa è poi l’attività di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado tesa al riconoscimento delle emozioni e alla diffusione di modelli culturali alternativi di gestione dei conflitti, ma anche l’attività di formazione degli adulti.
Il Servizio di conciliazione della Camera di commercio di Torino offre a imprese e privati cittadini la possibilità di risolvere in tempi brevi e a costi contenuti le controversie che possono insorgere tra di loro, in diversi ambiti: telecomunicazioni, turismo, tinto-lavanderie, intermediazione immobiliari, riparazioni elettrodomestici, impiantistica, edilizia, condominio. Il servizio è utilizzato prevalentemente in ambito commerciale ed economico. Nel 2009 le domande di conciliazione per liti commerciali raccolta dalla Camera di commercio di Torino sono state complessivamente 237. La tendenza dei primi mesi del 2010 rivela una crescita di circa il 50%. Complessivamente, sono già 130 i casi di conciliazione commerciale gestiti quest’anno e con effettivi risultati: quando le parti si siedono intorno al tavolo con il conciliatore, l’accordo viene raggiunto in oltre il 90% dei casi. Rispetto all’anno precedente, nei primi mesi del 2010 sono in flessione le conciliazioni in materia di telefonia, dove il Regolamento dell’Autorità Garante per le Comunicazioni prevede che in caso di controversie il tentativo obbligatorio di conciliazione presso i Corecom e, solo in alternativa, presso altre strutture come le Camere di commercio. Sono in aumento invece le conciliazioni in materia di servizi energetici, seguite da auto, turismo e condominio: un risultato raggiunto grazie alla collaborazione con le associazioni di categoria, con le quali sono stati sottoscritti numerosi protocolli, da quello inerente al servizio di conciliazione-turismo a quello in materia di servizi pubblici fino alla convenzione in materia condominiale. Uno dei settori nei quali maggiore è la conflittualità e necessario un corretto rapporto con l’utenza, è, proprio, quello del condominio, ambito nel quale è particolarmente visibile l’interazione tra le tre realtà che oggi hanno firmato l’accordo.
Il Nucleo di Prossimità rappresenta spesso il primo interlocutore dell’utenza, mentre la Camera di commercio di Torino offre l’aiuto dello Sportello del condominio, servizio di prima informazione che si avvale della collaborazione degli esperti delle principali associazioni di amministratori e piccoli proprietari. Il Gruppo Abele, infine, tramite Spazi d’intesa, consente la gestione dei conflitti interpersonali di vicinato. Sono proprio i positivi risultati raggiunti sinora sul tema dei conflitti condominiali che hanno suggerito di rafforzare i rapporti.
Nel 2009 lo sportello del Condominio della Camera di commercio di Torino ha risolto quasi 300 casi; i principali problemi: divisione delle spese condominiali (29% dei casi); rapporti con l’amministratore (23%); danni e assicurazioni (7%); riscaldamento e condizionatori (4%).
La Giornata della Mediazione, voluta tre anni fa per iniziativa della Camera di commercio di Torino, nasce per sensibilizzare il largo pubblico sulle procedure di conciliazione, aumentando la consapevolezza su potenzialità ed efficacia di questo metodo alternativo per risolvere le liti. Un’efficacia riconosciuta anche da recenti leggi: è di marzo il decreto legislativo che disciplina la mediazione e ne allarga gli ambiti, estendendola anche alle liti tra privati nei contratti di affitto e ad alcune situazioni condominiali, e riconoscendo il lavoro fatto sinora dagli operatori della mediazione, in primis le Camere di commercio. La norma rappresenta non solo una svolta per gli addetti del settore “contenzioso”: avvocati, consulenti, giudici, ma potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione culturale nell’approccio al conflitto. Se nella legge il termine “conciliazione” è sostituito da “mediazione”, rimangono però validi i principi che caratterizzano lo strumento: dialogo e confronto. Nella mediazione, infatti, protagonisti sono le parti, i loro interessi ed esigenze, mentre il mediatore, imparziale, aiuta a riaprire la comunicazione per una soluzione condivisa.

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