L´avanzamento tecnico in materia di virtualizzazione delle attività è impressionante. Le esperienze digitali somigliano sempre di più a quelle “reali”, per così dire. Cosa ne pensi?
La ricerca nel settore delle macchine lavora moltissimo su questi aspetta, sull´introduzione della fisicità nell´interazione in modo che l´utilizzo degli strumenti risulti il più naturale possibile. Ne è un esempio il progetto Material Design, un sistema di progettazione che svolge attività di supporto ai team di ricerca e li aiuta a creare esperienze digitali di alta qualità, riproducendo nelle app, ad esempio, le sensazioni tattili della carta. In questo modo si riduce la sensazione di artificiosità che potrebbe essere percepita dall´utente e questo potrebbe portare i consumatore a scegliere sempre più spesso il digitale sul “materiale”.
Quali sono quindi i risvolti bui di questa innovazione?
R: Sicuramente questa idea di marketing nasconde molto bene il suo principio di fondo: ingannare nel miglior modo possibile. In questo caso la questione è algoretica, nel senso che tutto ciò che umanizza le macchine, permettendone un utilizzo più fluido è di per sé positivo, ma non se questo sconfina e tende a far dimenticare all´utente che l’oggetto con cui sta interagendo non è un semplice oggetto. Per fare un esempio banale: nessuno avrà mai modo di temere l’oggetto libro, anche se forse alcuni continuano a pensare giustamente che quello che è scritto nei libri debba essere temuto. Se l’oggetto non è propriamente un libro, ma un apparato digitale che ne svolge alcune funzioni, e altre con esse, chi lo usa deve continuare a percepire la differenza in qualche modo. Un libro cartaceo non può profilare i tuoi tempi di lettura, il tuo indugiare su alcune pagine, il sottolineare i passaggi, le note… Un libro di carta si legge, non ti legge. Un libro digitale connesso alla rete può, invece fare tutto questo e molto altro.
Qui si gioca la partita etica e morale sull’uso e il potenziale abuso delle risorse che la trasformazione digitale ci offre. Dovremmo essere in grado di leggere senza che alcuno abbia il potere nascosto di spiarci dalle serrature digitali che neppure immaginiamo possano esistere.
A presto, alla prossima settimana, ed in alto il cuore.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.