
Al via la prima edizione della rassegna culturale QU.EEN, un ampio progetto per riscoprire la
vocazione umanistica di Villa della Regina, crocevia di cultura e letteratura sin dalle origini.
La manifestazione, che si apre con la mostra di Massimo Giannoni Il tempo opportuno, propone un
ricco programma di attività, dedicato alle connessioni tra scrittura, memoria e racconto, con visite
guidate, laboratori, talk, progetti di inclusione e performance, in collaborazione con una pluralità di
enti e associazioni.
L’identità culturale della residenza sabauda diventa così protagonista di percorsi nuovi e
diversificati per rileggerne la storia attraverso la potenza evocativa della narrazione, in un viaggio
unico e affascinante tra natura, arte e letteratura.
Villa della Regina torna a essere un crocevia di cultura e letteratura con un
ampio progetto per riscoprire l’anima umanistica che ne ha caratterizzato l’identità sin dalle origini.
Dalla fondazione nel Seicento, quando accolse l’Accademia dei Solinghi promossa dal cardinal
Maurizio, alla funzione didattica assunta dopo il 1868 diventando sede dell’Istituto Nazionale per le
Figlie dei Militari, fino all’attuale veste museale con le attività di studio e ricerca, la residenza sabauda
ha sempre intrecciato storia, narrazione e memoria.
La rassegna culturale QU.EEN narrazioni d’arte e natura a Villa della Regina intende dunque
esplorare questa vocazione proponendo mostre artistiche ed eventi legati alla scrittura, alla
memoria e al racconto, valorizzando il complesso di Villa della Regina come spazio di cultura e bellezza. Due appuntamenti annuali – in primavera, durante il Salone Internazionale del Libro, e in
autunno, in concomitanza con la Art Week torinese – animeranno le sale e i giardini della villa,
restituendo questo luogo a tutte le persone anche nel ruolo di fucina creativa avuto nel corso dei secoli.
Questa prima edizione, a cura di Roberto Mastroianni, Sara Lyla Mantica e Valeria Amalfitano,
con il coordinamento scientifico di Filippo Masino, verterà sulle connessioni tra la carta e il
racconto, protagonisti di percorsi nuovi e diversificati per rileggere il passato e il presente di Villa della
Regina attraverso la potenza evocativa della narrazione e facendo della carta – simbolo di memoria e
fragilità – il filo conduttore di un viaggio affascinante tra natura, arte, storia e letteratura.
Ad aprire la rassegna è la mostra personale dell’artista toscano Massimo Giannoni Il tempo
opportuno, a cura di Roberto Mastroianni, promossa insieme alla Casa d’Arte San Lorenzo con
Techne Art Service. Realtà di riferimento nel panorama artistico italiano, Casa d’Arte San Lorenzo
nata nella sede storica di San Miniato in Toscana, è impegnata, da oltre trent’anni, nella diffusione e
nella valorizzazione dell’arte nel mondo, anche attraverso rapporti con importanti istituzioni, come la
Galleria degli Uffizi di Firenze, la Biennale di Venezia, i comuni di Milano, Roma, Napoli, Firenze, Siena
e Treviso, e il Consolato italiano di Miami, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda e l’Art Center di New
York.
Evento centrale di questa prima parte, l’esposizione presenta 21 opere dipinte da Massimo
Giannoni, artista ritenuto pioniere nella scelta di soggetti come librerie e biblioteche storiche, borse
d’affari, gabinetti dei musei di scienze naturali e Wunderkammer. Attraverso la rappresentazione di
questi ambienti, l’artista ha fatto del tempo, della sua sospensione e della sua persistenza, il cuore della
propria ricerca pittorica. Realizzate tra il 2024 e il 2025, le opere in mostra vogliono essere una
presenza decisa, pensate per fare eco alla dimensione della residenza sabauda come luogo di
riflessione sul tempo e sull’assenza, intessendo un dialogo sui temi della letteratura e della memoria
che si delinea anche per contrasti. Se da una parte l’intensa espressività dei lavori di Giannoni si
accosta alla delicata raffinatezza degli apparati decorativi, dall’altra la densità materica delle sue librerie
sembra mettere in risalto il concetto di assenza. Un’assenza che, nel caso di Villa della Regina,
assume anche un significato peculiare e preciso, quella della Biblioteca settecentesca realizzata
dall’ebanista Pietro Piffetti per Carlo Emanuele III, trasferita nel 1879 al Palazzo del Quirinale a Roma
per volontà della regina Margherita. In un gioco di rimandi, Giannoni, per altro presente con alcune
opere nelle collezioni del Quirinale, cerca una via di conciliazione, nel tentativo di segnalare
l’importante lacuna e in qualche modo risarcirla tramite il ricordo e l’immaginazione: il capolavoro di
Piffetti diventa così protagonista di una grande tela, dal titolo Piffetti Torino, realizzata appositamente
per la mostra quasi a riannodare il filo rosso tra le due residenze.
Le sue tele raccontano infatti un tempo che non scorre, ma si stratifica, un procedimento che si
riflette anche nella stesura pittorica, formata da alti strati di materia, in cui i grumi e le spatolate di
colore, stratificandosi nel tempo, si asciugano, modificano e impolverano, con giochi di luce in continuo
mutamento. Per questo Il tempo opportuno non è solo un’esposizione, ma un invito a rallentare, a percepire il tempo nel suo valore più profondo, a lasciarsi avvolgere dalla bellezza della memoria e
della persistenza.
La mostra potrà essere visitata nell’ambito del percorso museale di Villa della Regina fino a
domenica 18 maggio e rientrerà nel programma del Salone OFF collegato al Salone Internazionale
del Libro di Torino. Diverse sono le attività previste in occasione dell’immancabile appuntamento
torinese dedicato al mondo della creatività letteraria e dell’editoria. Non solo un’opera di Giannoni sarà
esposta al Padiglione Toscana, sottolineando il nesso indissolubile tra immagine e parola del suo
lavoro, ma sabato 17 maggio dalle 18.00, in coincidenza con la Notte Europea dei Musei, Villa della
Regina effettuerà un’apertura straordinaria serale con ingresso al costo simbolico di 1 euro. La
serata vedrà Massimo Giannoni in dialogo con Roberto Mastroianni per la presentazione del
catalogo della mostra, edito, in versione bilingue (italiano e inglese), da Bandecchi & Vivaldi, e, a
seguire, si svolgerà il concerto jazz Deconstructing Standards di Garino/Anelli Evol Duo, con Simone
Garino al sassofono e Michele Anelli al contrabbasso. Inoltre, sabato 17 e domenica 18 maggio, fine
settimana del Salone del Libro e ultimo di apertura della mostra, sarà disponibile una navetta gratuita
di collegamento tra i padiglioni del Lingotto e Villa della Regina.
Massimo Giannoni. Nato a Empoli nel 1954, vive e lavora a Firenze, dove ha frequentato l’Accademia di Belle
Arti. Nel 1979 ha vinto il Premio Lubiam con Hans Hartung e, dopo le prime mostre personali, si è trasferito in
Australia, dove ha eseguito ritratti su commissione e grandi quadri astratti, esponendo in una mostra personale a
Sydney nel 1989. Successivamente ha soggiornato negli Stati Uniti, continuando il lavoro di ritrattista ed
esponendo a Chicago. Tornato in Italia, dove è diventato docente di incisione all’Istituto d’Arte di Firenze, ha
sperimentato una pittura materica che combina figurazione e astrazione, formata da alti strati di colore, in cui i
grumi e le spatolate di colore, stratificandosi nel tempo, si asciugano, modificano e impolverano, con giochi di luce
in continuo mutamento. È pioniere, tra gli artisti italiani, nella scelta di soggetti quali librerie e biblioteche storiche
– simbolo della conoscenza contenuta nei volumi e ponte tra il passato e il futuro –, ma anche borse d’affari,
gabinetti dei musei di scienze naturali e camere delle meraviglie. Nelle sue creazioni ricorrono ambienti dalle luci
quasi psichedeliche, spazi disordinati e affollati, ma anche stanze semivuote in cui campeggiano divani o
poltrone, con libri a terra a indicare la precedente presenza dell’uomo. È stato protagonista di mostre personali e
collettive e nel 2011 è stato uno dei dieci artisti selezionati dalla Fondazione Roma per la 54° Esposizione
Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Nel 2019 ha inaugurato una personale al Palazzo
delle Nazioni Unite di Ginevra, mentre l’anno seguente ha partecipato all’esposizione Quirinale Contemporaneo a
Roma e due sue tele sono state acquisite nella collezione permanente del Palazzo del Quirinale. Nel 2024 il suo
Autoritratto squilibrato è stato inserito nella collezione permanente degli autoritratti alle Gallerie degli Uffizi,
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze.
Il programma delle attività
La rassegna propone un ricco programma di attività che mette al centro le connessioni tra scrittura,
memoria e racconto, con visite guidate, laboratori, talk, progetti di inclusione e performance, in
collaborazione con una pluralità di enti e associazioni che riunisce partner come Salone OFF del
Salone Internazionale del Libro di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Fondazione
Circolo dei lettori e Scuola Holden, insieme alle associazioni PassepArt-Out, Mondi in Città onlus
e Amici di Villa della Regina. Gli appuntamenti si terranno nelle sale della residenza e nei giardini,
utilizzando anche il piccolo padiglione dedicato all’Accademia dei Solinghi, il cenacolo riunito nel
Seicento dal cardinal Maurizio, dando inizio alla tradizione di Villa della Regina come luogo dedicato
alla cultura e alle arti.
Per sei settimane, Villa della Regina sarà teatro di molteplici eventi. Solo per citarne alcuni, i
laboratori dell’Associazione PassepArt-Out per apprendere le tecniche dello sbalzo su alluminio e della
rilegatura, sviluppare un’azione performativa e dedicarsi al disegno dal vero (venerdì 18 aprile, 9 e
16 maggio dalle 15.00 alle 18.00); la conferenza di Danilo Zagaria e Eleni Molos sulla narrazione
dell’ambiente e della crisi climatica, nella settimana in cui ricorrono la Giornata mondiale del libro e del
diritto d’autore e la Giornata Mondiale della Terra (sabato 12 aprile alle 16.00); la performance
partecipativa Sete a cura di dottorande e dottorandi dell’Accademia Albertina (sabato 10 maggio alle
15.30); l’incontro con il direttore della Fondazione Circolo dei lettori Giuseppe Culicchia, Ex libris ed ex
librerie da un ex libraio (giovedì 8 maggio alle 17.00); la conferenza di Martino Gozzi e Annalisa
Ambrosio della Scuola Holden, Per una filosofia dell’amore. Viaggio letterario nella storia del
sentimento amoroso, da Platone a Michela Murgia (mercoledì 14 maggio alle 17.00). Questa prima
parte della rassegna vedrà anche l’avvio di un progetto di dialogo interculturale e coesione sociale,
realizzato insieme a Mondi in Città onlus che, da oltre dieci anni, opera sul territorio per favorire
l’integrazione di famiglie immigrate da paesi extra europei attraverso il coinvolgimento e la
partecipazione attiva delle donne.
Dalla visione arcadica della natura alla dimensione museale contemporanea, QU.EEN vuole far
emergere nuove possibili letture intorno al patrimonio di Villa della Regina, compendio unitario di
residenza e giardini con aree agricole produttive, non solo in riferimento ai suoi contenuti storici, ma
anche, e soprattutto, pensando il museo come fattore propulsivo di percorsi culturali sempre più ampi,
partecipati e sostenibili.
La partecipazione agli appuntamenti in programma è su prenotazione obbligatoria (drm-
pie.villadellaregina@cultura.gov.it; 011 8195035).
L’ingresso è gratuito per le conferenze, mentre per tutte le altre attività è inclusa nel biglietto per il complesso museale (per attività all’interno biglietto Villa+Giardini, intero € 10,00; in esterno biglietto Giardini, intero