Un pezzo di Piemonte quasi dimenticato dove le province di Asti e Cuneo giocano a rincorrersi affacciate al fiume Tanaro.
Andateci subito, questo fine settimana stesso. Visitate quell’estremo lembo della provincia di Asti che sono San Martino Alfieri e il suo Castello, realizzato tra il 1696 e il 1721 e ristrutturato in chiave neobarocca in pieno Ottocento.
Prenotate una camera nel borgo storico per la notte del sabato. La Tenuta dei Marchesi Alfieri dispone di sette camere con ingresso indipendente nella Dimora diffusa, o della Cascina Margherita, all’interno del parco, con quattro camere e salotto con caminetto.
Immergetevi nel silenzio e nel panorama di questo sito, rilassatevi nel parco del castello e approfittate di una visita guidata alle cantine, perchè qui si fa vino dai tempi di Cavour. E che vino!
La miglior Barbera d’Asti Superiore che ho assaggiato quest’anno è proprio l’Alfiera 2018 dei Marchesi. L’ho degustata ai primi di novembre durante Rosso Barbera, la bella manifestazione organizzata in un altro castello, quello di Costigliole d’Asti. Più che un vino è un monumento, un elogio a quel vitigno straordinario che sa essere il Barbera.
È di un rosso rubino impenetrabile, anche grazie a quasi tre settimane di fermentazione a contatto con le bucce. Ha intensi e fini sentori di piccoli frutti neri, gradevoli note balsamiche, è rotonda e morbida in bocca, di infinita piacevolezza. Nasce nel vigneto storico dei Marchesi e si affina in legni di rovere francese, parte in barrique e parte in piccoli tonneaux da 500 litri. Una perla già adesso, che migliorerà ulteriormente nei prossimi anni.
Domenica 27 marzo entrate in provincia di Cuneo, nel colle di fronte, perché il Castello Reale di Govone riapre al pubblico con una iniziativa speciale.
Tulipani a Corte festeggia l’inizio della primavera con la prima fioritura della Tulipa oculus solis praecox Ten, specie protetta che nel parco storico del castello ha trovato il suo habitat naturale.
Sarete immersi in una cornice di duecento anni fa, in quella che era la residenza estiva del Re Carlo Felice di Savoia e della Regina Maria Cristina di Borbone. Castello e Cappella Reale saranno aperti dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Sono in programma visite animate gratuite per i bambini, la mostra fotografica di Carlo Avataneo e quattro differenti percorsi naturalistici fruibili dal primo pomeriggio con partenza dal piazzale antistante il Castello.
Una giornata a Govone deve prevedere anche una passeggiata sui bei crinali che si affacciano alla Valle Tanaro, qualche sosta per conoscere i vini dei produttori locali e una pausa pranzo che valga il viaggio. Andiamo con ordine.
Una passeggiata panoramica alla portata di tutti, carrozzine di infanti comprese, è certamente quella che su stradine asfaltate senza alcun traffico veicolare vi porta attraverso Montaldo e la chiesa di San Defendente. Un itinerario circolare che vi riconduce a Govone in poco più di un’ora, con un dislivello minimo.
Lungo la strada incontrerete la Cantina dei Produttori di Govone. È una realtà molto frequentata, con la possibilità di acquistare vino sfuso, bag in box, oppure bottiglie etichettate che vanno dai 3€ del Cortese ai 18€ del Barolo.
Se invece preferite conoscere un piccolo produttore locale i due nomi che vi suggerisco sono quelli di Dario Ceste e Maurizio Ponchione. Potrete contattarli per una visita in cantina, oppure scegliere un posto dove pranzare e ordinare una bottiglia (o anche soltanto qualche calice) da abbinare al vostro pasto domenicale. In questo caso non c’è luogo migliore della Trattoria Pautassi.
Ci sono svariati motivi per scegliere di prenotare qui. In cucina Monica ha estro e se siete tifosi del Toro troverete un piccolo feudo, visto che è figlia della vedova Castigliano, uno dei campioni morti a Superga. Poi c’è Luis Cabases, che vi accoglierà con un calore che percepite già dalla maglietta a maniche corte che indossa anche quando fa freddo. Luis sa come si riceve un ospite ed ha tanto da raccontare su queste terre.
Il locale è disposto su due piani e nella bella stagione potrete anche pranzare all’aperto. Al piano superiore hanno ricavato due salette, la seconda davvero molto luminosa. Il menu parla piemontese, con alcuni piatti molto convincenti.
Chiedete il tortino al Castelmagno con le nocciole e le cipolle stufate, delicato ma pieno di gusto. Io l’ho abbinato ad un Metodo Classico di Maurizio Ponchione, un bel Brut da uve Chardonnay e Arneis che affina 48 mesi sui lieviti e che produce in 2600 esemplari.
Tra i primi il must sono i plin ai tre arrosti, dalla sfoglia croccante e sottile, sapidi il giusto e serviti al burro e salvia. Qui ci sta bene il Nebbiolo d’Alba del vigneto Albazzi. Il millesimo 2016 ha permesso a Maurizio di sfornare un prodotto fruttato, vinoso, pieno, perfettamente equilibrato.
Come portata principale sono ben fatti sia la trippa nella versione in bianco con i pinoli, sia il coniglio con i pomodori secchi e il battuto di lardo.
Provate ad abbinare entrambi i piatti con il Roero Riserva 2018 di Dario Ceste. È un vino biologico certificato di un bel granato compatto, asciutto e dotato di un bel tannino.
Tra i dolci in carta la mia preferenza va al parfait al miele e alle nocciole caramellate, ma anche il fondant ai due cioccolati profumato di rum e la cassata Pautassi sono ghiotti.
Fabrizio Bellone
Riferimenti:
https://www.marchesialfieri.it/
https://www.castellorealedigovone.it/
https://www.carloavataneo.com/fotografo-carlo-avataneo
http://www.ponchionemaurizio.com/vini.html
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