
È possibile perdonare? Esiste un metodo per farlo? Ha senso imparare con il tempo a disarmarsi? Solo la vita può rispondere a queste domande. L’esperienza di Gemma Calabresi Milite lo ha fatto.
La signora Gemma è la vedova del commissario Luigi Calabresi, ucciso a Milano davanti casa il 17 maggio del 1972 da un commando di Lotta Continua, che lo accusava di essere responsabile della morte dell’anarchico Pinelli, avvenuta alla Questura di Milano a fine 1969.
Sarà lei stessa a parlarne nell’incontro di oggi, martedì 24 gennaio, alle 18,45, dell’Università del Dialogo del Sermig, negli spazi dell’Arsenale della Pace di piazza Borgo Dora 61.
Un dialogo con giovani e adulti che parte dal libro “La crepa e la luce” (Mondadori) in cui Gemma ripercorre con semplicità il suo cammino di riconciliazione, iniziato il giorno stesso della morte del marito.
Una strada segnata inizialmente dal desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni rimasta vedova con due bambini piccoli e un terzo in arrivo.
L’altra faccia di questo sentimento è stata la scelta illuminata dalla fede di crescere i suoi figli lontano da ogni rancore e rabbia e di abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l’idea del perdono.
L’Università del Dialogo è lo spazio di formazione permanente promosso dal Sermig, per riflettere sui problemi del nostro tempo in una prospettiva di speranza, realizzando anche in campo culturale quell’incontro tra generazioni che il Sermig considera indispensabile per cambiare il mondo.
L’incontro è ad ingresso libero e viene trasmesso anche in streaming sulle pagine Youtube e Facebook del Sermig e sul sito: www.sermig.org/diretta
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