
L’avventura dell’umano insieme alla tecnica, la scorsa volta ci ha fatto un po’ emozionare con questo tema. Ci regali qualche altra considerazione?
Nel vangelo ad un certo punto è detto che è mio dovere donare quello che a mia volta ho ricevuto. Allora volentieri restituisco un racconto vero che mi ha fatto del bene, proprio su questi temi.
Ti ascoltiamo volentieri.
Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami o macine di pietra, tecnologia insomma. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che in natura se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi. Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo. Immaginiamo della tecnologia che sia a servizio di questo scopo, non della tecnologia che possa sostituirci in questo scopo, in questa missione, perché in questa missione noi ci umanizziamo. A presto, alla prossima puntata ed in alto il cuore.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.