Il pareggio 2-2 a Torino con il Napoli è l’ultimo tassello di una stagione fallimentare. Il campionato per i bianconeri si chiude ancora al settimo posto e quest’anno anche senza coppe europee. Non accadeva da venti anni. Così, ancora una volta si cambia. E questa volta si ritenta la carta della “juventinità”, come con Ciro Ferrara, prima di Zaccheroni e Delneri. La squadra dovrebbe tornare nelle mani dell’ex capitano Antonio Conte. Manca la firma per il settimo allenatore in cinque anni. Non proprio un segnale da grande squadra. Lo sa bene Del Piero che su Conte ha dichiarato: “Spero possa dare tanto e che si fermi a lungo. Significherebbe che la Juve è tornata in salute”. E poi ha aggiunto: “Chi resta deve sapere che la prossima stagione non potrà essere come questa”. Delneri lascia convinto di “aver lanciato giovani” e di “aver svolto un gran lavoro sporco”. Nella sua analisi pesa la scarsa esperienza di giocatori non abituati ad alti livelli. “Serve pazienza” ha detto ma si è reso conto anche lui che la Juve non possa averne. E se fosse invece questa la strada giusta. In fondo il lavoro di chi insegue, si sa, è più difficile e spesso saper aspettare premia.
23/05/201105/04/2020
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