Torino: nel 2010 ucciso a 15 anni, Cassazione ammette indennizzo ai genitori ma i 50mila euro previsti dallo Stato non sono sufficienti


A distanza di dodici anni, i genitori del quindicenne romeno George Cristian Munteanu che il 30 gennaio 2010 fu picchiato e accoltellato a morte in un giardino pubblico a Torino, con il pretesto di una sigaretta, sono riusciti a farsi riconoscere dalla Cassazione il diritto a un risarcimento “equo e adeguato” da parte dello Stato.

I due autori del delitto (17 e 26 anni), già condannati in via definitiva, sono infatti privi di disponibilità economiche e in base a una direttiva europea del 2004 sui reati intenzionali e violenti è lo Stato a rispondere.

La Cassazione si è pronunciata in modo chiaro: devono essere indennizzati dallo Stato e i 50 mila euro previsti dalla legge non rappresentano un indennizzo “equo e adeguato”.
Questa sarebbe la cifra uguale per tutti che lo Stato offre come indennizzo per le vittime di reati violenti quando gli autori non possono risarcire o perché sconosciuti o perché nullatenenti.

Ora la terza sezione civile della Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato dallo studio legale torinese Ambrosio & Commodo e ha ribaltato le precedenti sentenze di primi e secondo grado.
I giudici della cassazione hanno rinviato gli atti alla Corte d’appello di Torino, che dovrà quantificare l’ammontare dell’indennizzo in base a criteri di “equità” e “adeguatezza”.

Soddisfatti i legali di parte Gaetano Catalano e Renato Ambrosio perché questa direttiva fornisce indicazioni per il risarcimento e apre una strada molto importante.

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