Chi sono i “padroni del vaccino” anti-Covid? Un libro-inchiesta presentato oggi alla libreria Trebisonda


Alle 18,30 di oggi, mercoledì 18 maggio, alla libreria Trebisonda, in via Sant’Anselmo 22, si parla di Covid, ma in una veste insolita.

Non è tanto il virus a essere protagonista dell’incontro, ma il suo vaccino e soprattutto chi ne detiene la proprietà.

Michele Bonaccorsi e Claudio Marciano presentano “I padroni del vaccino” (edizioni Piemme).

Molti leader mondiali hanno definito i vaccini anti-Covid «un bene comune», spesso aggiungendo i termini «accessibile, equo, economico». Il risultato è che oggi il vaccino non è accessibile, non è diffuso equamente, non è economico. E, soprattutto, non è pubblico.

No vax, sì vax: l’intero dibattito italiano si è concentrato su questa alternativa secca, che esclude ogni dubbio, domanda, confronto. Certo i vaccini stanno salvando milioni di vite, ma quali vaccini, controllati da chi e distribuiti secondo quali criteri? Chi vince e chi perde nella lotta al Covid-19?

Il giornalista di Report Manuele Bonaccorsi e il sociologo Claudio Marciano rispondono a queste domande, indagando a fondo contratti, brevetti e trial, e rintracciando le origini di AstraZeneca, Pfizer, BioNTech e Moderna, ma anche di Sputnik e dei vaccini proteici di Novavax e di Cuba. Grazie a un’impressionante mole di dati e documenti dimostrano come gli Stati nazionali, la finanza globale, i conflitti geopolitici e il sistema di regolazione sorto intorno alla “sacra” difesa della proprietà intellettuale stiano rallentando la lotta contro il Covid. Il sistema attuale, basato sui brevetti e sulla centralità delle case farmaceutiche private (spesso finanziate da ingenti fondi pubblici), crea immense disuguaglianze nell’accesso ai farmaci, limita la capacità produttiva dell’industria vaccinale globale e blocca il libero interscambio della conoscenza scientifica, il tutto per salvaguardare gli interessi di una ristretta élite.
È ormai chiaro che la campagna di vaccinazione dovrà proseguire negli anni. I vaccini rappresenteranno per molto tempo un bene fondamentale, come il grano nell’Ottocento, il petrolio nel Novecento, i dati nel nuovo millennio. La differenza è che i vaccini non sono una materia grezza da estrarre, ma il prodotto di un complesso processo di innovazione, che coinvolge scienza, industria e politica. La proprietà e il controllo di queste innovazioni saranno decisivi per il futuro dell’umanità.

Manuele Bonaccorsi, giornalista professionista, è inviato di Report (Rai3). Tra i suoi libri: Potere Assoluto, la protezione civile ai tempi di Bertolaso (2009), Roma come Napoli (2011) e Nuova Panda Schiavi in mano (2012). Nel 2014 ha vinto il premio “Focus on Italy” del Dig Awards, con un progetto intitolato Italian Offshore. Dal 2020 si occupa di vaccini anti-Covid. Ha realizzato inchieste sui brevetti, sui trial, sui contratti tra governi e case farmaceutiche. È tra i pochi giornalisti occidentali ad aver visitato le fabbriche di Sputnik V a Mosca e quelle dei vaccini cubani a L’Avana. È stato a Manaus, in Amazzonia, durante il focolaio della variante brasiliana, e ha intervistato scienziati e dirigenti sanitari in Israele, negli Usa, in Francia e Germania.

Claudio Marciano, sociologo dei processi economici e di innovazione, è assegnista di ricerca e docente presso il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino. I suoi studi si concentrano sull’impatto sociale dei cambiamenti tecnologici e sul ruolo che in essi ricoprono gli attori pubblici, il mercato e la scienza. Ha pubblicato libri e articoli in riviste specializzate su fenomeni quali l’intelligenza artificiale, l’economia circolare, le smart cities. Fa parte del think tank “ForwardTo, studi e competenze sugli scenari futuri” ed è stato per dieci anni assessore all’innovazione del Comune di Formia.

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