Europa? No, grazie!


Il Torino pareggia in casa 0-0 con il Frosinone, rinunciando una volta per tutte alle speranze europee. Partita scialba con pochi tiri in porta da entrambe le parti per un risultato che non serve a nessun, men che meno ai granata.

L’Europa sognata

Oltre 23mila tifosi ieri pomeriggio hanno lasciato le loro case nel primo pomeriggio per dirigersi verso lo Stadio Olimpico Grande Torino. Speranzosi di una vittoria, ma anche di vedere una partita gagliarda da parte dei propri beniamini. Ma cosi non è stato. La squadra ha pareggiato mestamente 0-0 con la terz’ultima in classifica, rischiando pure di perdere.

Un pareggio che cancella i sogni, o l’utopia, di vedere il Toro giocare le coppe europee la prossima stagione. Ma anche un pareggio che allontana quasi definitivamente Juric dal Piemonte. Non tanto per il mancato raggiungimento delle coppe. Ma per il mancato raggiungimento dell’ottavo posto nelle condizioni attuali, ovvero con Napoli, Fiorentina e Lazio in crisi o impegnati su altri fronti. Soprattutto quando quel gradino della graduatoria non viene raggiunto per pareggi con squadre ad un passo dalla retrocessione: non a caso i granata hanno vinto solo una partita su sei con Sassuolo, Salernitana e Frosinone tra andata e ritorno. In questo senso, la squadra di Ivan Juric alla domanda “Europa?”, sembra aver risposto “No, grazie, siamo apposto cosi!”.

Paro, “oggi bisognava vincere

Nel post-partita a parlare ai giornalisti c’è il vice Paro, a causa della squalifica di Juric, il quale racconta a caldo lo stato d’animo dopo il pareggio: “Ovviamente c’è un po’ di delusione per il risultato. Per la partita in sé, i ragazzi erano veramente stremati: era la gara che ci aspettavamo, fatta di seconde palle e di contrasti. Eravamo un po’ meno vivaci e con un po’ meno energie, abbiamo affrontato un Frosinone che è una squadra dinamica e ha messo in difficoltà anche le big. Potevamo fare meglio quando avevamo il pallone, dovevamo essere più fluidi e muoverla più velocemente: qualche situazione buona c’è stata, ci prendiamo il punto e lavoriamo per le prossime che saranno difficili”.

Una delle scusanti a cui il vice-allenatore si è appellato è la rosa corta: “Siamo un po’ pochi da tempo, può capitare che qualche giocatore sia a un livello inferiore. Ma questo è un mio ragionamento a caldo, non c’è nessuno che non si sia impegnato. Non si può essere tutti a mille, dominare sempre l’avversario per tutta la gara. A tratti abbiamo fatto buone cose, non lo abbiamo fatto per 90 minuti di continuo perché di fronte c’era un avversario che ha dimostrato di poter essere pericoloso”.

Dello stesso parere sembra non essere stato il presidente Cairo che, lasciando lo stadio, si è detto deluso per il risultato e per l’ormai mancato raggiungimento dell’Europa. Sensazione che potrà incidere sulle sue scelte future, soprattutto per la panchina.

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