Il Piccolo Lago a Mergozzo perde due stelle in un colpo solo. Tolto il riconoscimento anche a Gardenia Caluso e La Madernassa a Guarene. Il bilancio è di otto stelle perse e due guadagnate.
C’era la solita grande attesa per le decisioni degli ispettori della regina delle guide. Ristoratori in ansia per conoscere il proprio destino: conquistare l’agognato simbolo, difenderlo, o incrementarlo.
La 70^ edizione della guida Michelin Italia, presentata al Teatro Pavarotti di Modena, premia in tutto 393 ristoranti, due in meno dello scorso anno.
Poche le novità.
Salgono a 14 i nuovi tre stelle italiani. L’ultimo riconoscimento è per Casa Perbellini – 12 Apostoli nel centro storico di Verona.
Le new entry tra i due Stelle sono Marco Galtarossa con Villa Elena a Bergamo e Matteo Temperini con Campo Del Drago a Montalcino. Complessivamente sono 38 i ristoranti in questa categoria.
Nella Guida Michelin Italia 2025 sono 33 le novità con una Stella, per un totale di 341 in tutta la Penisola.
La classifica per regioni continua a premiare la Lombardia con 61 ristoranti (3 tre Stelle, 7 due Stelle, 51 una Stella), seguita dalla Campania con 50 (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 42 una Stella). La Toscana a quota 44 (1 tre Stelle, 5 due Stelle, 38 una Stella) scavalca il Piemonte al terzo posto.
Quattro i premi speciali: miglior giovane chef è Matteo Vergine del Grow Restaurant, Albiate (MB); Chef Mentor è Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi, Orta San Giulio (NO); Alta Formazione di Sala a Vanessa Melis del Pascucci al Porticciolo, Fiumicino (RM); miglior sommelier a Oscar Mazzoleni del Carroponte, Bergamo.
IL PIEMONTE
Anche quest’anno la Guida Rossa castiga il Piemonte, che scivola in quarta posizione con 35 ristoranti (2 tre Stelle, 3 due Stelle, 30 una Stella). Sono cinque in meno rispetto allo scorso anno.
Al vertice restano Enrico Crippa e Antonino Cannavacciuolo, stabili con Piazza Duomo ad Alba e Villa Crespi a Orta San Giulio.
Dai due stelle arriva la prima cocente delusione per il Piemonte, perché le perde entrambe in un solo colpo Marco Sacco con il suo Piccolo Lago a Mergozzo.
Restano tre i ristoranti che confermano la seconda stella: La Rei Natura by Mammoliti a Serralunga d’Alba, Antica Corona Reale di Cervere, Locanda Sant’Uffizio di Penango.
Solo due ristoranti ottengono la stella per la prima volta in Piemonte, entrambi nell’orbita di Antonino Cannavacciuolo: Le Cattedrali ad Asti con Gianluca Renzi e Cannavacciuolo by the Lake a Pettenasco con Gianni Bertone. Lo chef napoletano, che conferma le tre stelle a Villa Crespi, viene omaggiato anche del premio Chef Mentor per la «capacità di trovare e formare giovani talenti».
L’altro piatto della bilancia pesa ulteriori sei stelle in meno.
Tre locali perdono il macaron per chiusura: il Cannavacciuolo Cafè & Bistrot a Novara, il RistoranTino & C. a Sauze di Cesana e Spazio7 a Torino.
A stupire sono i mancati riconoscimenti al Gardenia di Caluso, alla Madernassa di Guarene e a Marta Grassi del Tantris, ancora a Novara.
In totale scendono da 34 a 30 i ristoranti con una stella in Piemonte. Un calo preoccupante se si pensa che solo due anni fa erano 39.
Spiace tanto per la mancata conferma a Mariangela Susigan e al suo Gardenia, continuativamente a segno dal 2001. Una disdetta arrivata senza avvisaglie di alcun tipo. Nessuna comunicazione o motivazione rendono la scelta ancora più indecifrabile.
Anche La Madernassa, dopo la partenza di Mammoliti, aveva trovato la sua strada con i fratelli D’Errico. Grande tecnica, tante lavorazioni, un giovane e capace sommelier. Non so che cosa si potesse chiedere di più.
Delusione anche per Raffaele Amitrano, che da questa primavera ha traghettato il suo Mammà da Capri alle OGR torinesi. Zipnews ha recensito qui il ristorante.
A lui non è riuscita l’operazione che era andata a buon fine per Larossa con il trasferimento da Alba a Torino. La chiusura a Capri ha comportato la perdita del titolo, senza riuscire a ottenerlo nel capoluogo.
Come magra consolazione c’è l’attribuzione di qualche riconoscimento secondario.
La segnalazione speciale Passion Dessert per l’alta qualità della proposta dei dessert va a Davide Palluda dell’Enoteca di Canale e a Luca Zecchin di Coltivare a La Morra.
Poi c’è la fregatura della Stella verde, simbolo della sostenibilità, attribuita alla Locanda La Raia di Gavi. Un po’ come dire che non meriti la stella vera e propria e che ti devi accontentare.
Chissà che cosa ne pensa Zecchin, che l’ha presa lo scorso anno e nel 2025 deve accontentarsi del premio al dessert. Eppure devo ancora trovare una sola persona che non sia stata più che bene da Coltivare.
Fabrizio Bellone
Tre stelle MICHELIN
Alba – Piazza Duomo
Orta San Giulio – Villa Crespi
Due stelle MICHELIN
Cervere – Antica Corona Reale
Cioccaro di Penango – Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini
Serralunga d’Alba – La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti
Una stella MICHELIN
Alba – Locanda del Pilone
Asti – Cannavacciuolo Le Cattedrali Asti
Canale – All’Enoteca
Domodossola – Atelier
La Morra – Massimo Camia
Monforte d’Alba – Borgo Sant’Anna
Monforte d’Alba – FRE
Orta San Giulio – Andrea Monesi – Locanda di Orta
Pettenasco – Cannavacciuolo by the Lake
Pinerolo – Zappatori
Piobesi d’Alba – 21.9
Pollone – Il Patio
Priocca – Il Centro
San Maurizio Canavese – La Credenza
Santo Stefano Belbo – Il Ristorante di Guido da Costigliole
Serralunga d’Alba – Guidoristorante
Soriso – Al Sorriso
Tigliole – Ca’ Vittoria
Torino – Andrea Larossa
Torino – Cannavacciuolo Bistrot
Torino – Carignano
Torino – Condividere
Torino – Del Cambio
Torino – Magorabin
Torino – Piano35
Torino – Unforgettable
Torino – Vintage 1997
Treiso – La Ciau del Tornavento
Venaria Reale – Dolce Stil Novo alla Reggia
Vernante – Nazionale
Fabrizio Bellone
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