L’Associazione Nebbione, in collaborazione con AIS Piemonte, ha presentato le annate correnti del suo gioiello. In assaggio anche alcune anteprime e una retrospettiva di etichette lungamente affinate.
Uno spumante metodo classico creato con uva nebbiolo in purezza proveniente da diverse regioni vocate alla sua coltivazione: Langhe, Roero e Alto Piemonte.
Si chiama Nebbione e fa parte di un progetto ideato dall’enologo Sergio Molino. Pensato nel 2006, è pienamente attuativo dalla vendemmia 2010.
Spiega Sergio Molino: «Anni di analisi e ricerche mi hanno portato a capire che il grappolo di Nebbiolo, nella sua parte più bassa nel periodo pre-vendemmiale, ha il grado di acidità perfetto per creare una base spumante. Di qui l’idea di utilizzarlo per un metodo classico».
È così che nasce un gruppo di lavoro, che dal 2017 si costituisce nell’Associazione Nebbione.
Presidente è Sergio Molino, il suo vice è Enrico Rivetto, il segretario è Daniele Conterno. Tra i consiglieri figurano Enzo Boglietti, Giorgio Ballarin e Cinzia Travaglini.
Oggi sono tredici i produttori di Nebbione, che è un marchio registrato. Dodici sono piemontesi, uno valdostano. Chissà che il futuro non riserva una sorpresa dalla Valtellina, dove alcuni produttori provano a spumantizzare il nebbiolo partendo, però, da approcci differenti.
Il disciplinare condiviso dal gruppo prevede l’esclusivo utilizzo delle punte sane dei grappoli provenienti dai vigneti più vocati e meglio esposti.
La rifermentazione in bottiglia avviene con un affinamento di oltre 40 mesi sui lieviti, a dosaggio zero.
È pensato per avere uno spumante che sappia sfidare il tempo. Gran parte delle aziende preferiscono prolungare a cinque anni la permanenza sui lieviti, alcune hanno già sperimentato periodi da 80 a 120 mesi.
Un vino raro, di nicchia, che attualmente conta 50 mila bottiglie tra tutte le aziende.
LA DEGUSTAZIONE
Condotta da Mauro Carosso si è svolta a Torino, presso la sede Ais Piemonte di Via Modena 23.
Oggetto di assaggio 15 campioni, con tre anteprime ed una piccola retrospettiva sulle annate più vecchie.
Tante belle sensazioni soprattutto dalle etichette più lungamente affinate.
Curiosità anche per le scelte dei singoli produttori, che hanno libertà di stabilire in proprio se usare il legno, se far svolgere la malolattica, se utilizzare vin de reserve.
Le anteprime
Molino Sergio – taglio delle punte 2019 – 42 mesi sui lieviti
Il taglio di queste punte arriva dal Bricco Rocca, zona dell’Annunziata, tra le più famose di La Morra. Sboccato un paio d’ore prima della degustazione è realizzato senza l’aggiunta di vin de reserve. Ad oggi ha una bella nota balsamica, che annoto, in attesa di verificare negli anni l’evoluzione di questo vino.
Tenuta La Torretta – taglio delle punte 2019 – 42 mesi sui lieviti
Azienda di Ghemme alla prima annata con una prova di mille bottiglie in arrivo dai vigneti di Torrazza e Monte Chiaro. Ha ottima effervescenza e già una discreta beva. Non utilizza vin de reserve.
Daniele Dabbene taglio delle punte 2019 – 38 mesi sui lieviti
La bottiglia ha ancora il suo tappo a corona e viene sboccata al momento. È ovviamente torbido alla vista. Il profilo olfattivo è dominato dalle sensazioni agrumate e di pesca bianca. Già piacevole da bere. In arrivo dal Roero, alture di Santa Vittoria d’Alba.
Le annate correnti
Rivetto dal 1902 – Kaskal – taglio delle punte 2016 – 60 mesi sui lieviti
È di un paglierino scarico quasi trasparente questo dosage zero delle Langhe. Ha catene di bollicine finissime e belle da osservare. Ottimo naso connotato da pasticceria, fresco, succoso e fruttato in bocca. Pieno, ricco, equilibrato. Grazie alla sua finezza e alla spiccata sapidità è tutto da bere.
Travaglini – Nebole’ – taglio delle punte 2017 – 48 mesi sui lieviti
Ha la freschezza e la sapidità dei Nebbioli del Nord Piemonte. Ottima mineralità, con sentori di idrocarburo. È forse un filo marcato dai lieviti. Pieno e ricco al palato. È uno spumante di ottimo livello, adattissimo ad essere abbinato a tutto pasto.
Franco Conterno – Na Punta – taglio delle punte 2018 – 40 mesi sui lieviti
Dalla Bussia di Monforte la Cascina Sciulun propone un Nebbione dalle catene di bollicine fini e persistenti. Al naso gioca tra fiori gialli, lieviti e pasticceria, in bocca è succoso, pieno e ricco. Permane un gradevole ricordo di erbe officinali. Fa sei mesi di permanenza in botte grande prima della rifermentazione in bottiglia. Sboccatura a luglio 2023. Gran bella bolla!
Enzo Boglietti – taglio delle punte 2018 – 53 mesi sui lieviti
Enzo raccoglie le punte di Nebbiolo un po’ da tutte le sue vigne, soprattutto quelle di La Morra, ma anche da Barolo e Serralunga. Qualche migliaio di bottiglie ben realizzate, nelle quali i lieviti giocano un ruolo notevole. Resta morbido e preciso.
Gerlotto fratelli – Nobil – taglio delle punte 2018 – 40 mesi sui lieviti
Arriva da Diano d’Alba questo Nebbione intenso, ricco e lungo. Richiama le sensazioni descritte del Na Punta di Conterno, ma resta mezza incollatura sotto. Molto buono.
Poderi Elia – Bollanso – taglio delle punte 2018 – 48 mesi sui lieviti
Dalla Langa del Barbaresco, terroir di Serracapelli. È ben fatto, ma non mi entusiasma.
La retrospettiva
Rivetto dal 1902 – Kaskal – taglio delle punte 2010 – 45 mesi sui lieviti
Uno spumante sboccato da una decina d’anni che dimostra subito il potenziale di longevità che il progetto si propone di realizzare. Ha note ossidative forse un filo eccessive, ma mantiene la freschezza. Danza tra sentori di miele in evoluzione, camomilla e pasticceria. Molto interessante.
Travaglini – Nebole’ – taglio delle punte 2015 – 84 mesi sui lieviti
Minerale, gessoso, connotato da idrocarburi come il fratellino del 2017. L’aspetto ossidativo si fa sentire, come anche l’apporto dei lieviti. Ha una sfumatura speziata di caffè che non guasta e freschezza permanente. È persistente, mi piace.
Franco Conterno – Na Punta – taglio delle punte 2014 – 36 mesi sui lieviti
Sboccato da sei anni mantiene una gran finezza e un naso pazzesco, in bella evoluzione. È preciso e il passaggio in legno gli dona la giusta dolcezza. Ottimo.
Enzo Boglietti – taglio delle punte 2017 – 48 mesi sui lieviti
Ha un bellissimo profilo olfattivo, con florealità in evoluzione. Bene anche in bocca, seppure un filo sotto. La sapidità è persistente. Niente male.
Gerlotto Fratelli – Nobil – taglio delle punte 2016 – 50 mesi sui lieviti
Ha una marcia in più rispetto al Nobil 2018. È intenso, con miele e pasticceria in evidenza. Ha una gradevole nota mentolata e presenza di idrocarburi. Molto buono, ottimo al palato.
Spirito Agricolo Ballarin – punte dei 3 ciabot – taglio delle punte 2014 – 72 mesi sui lieviti
A quasi sei anni dalla sboccatura mantiene freschezza invidiabile e un ricordo di menta selvatica di grande piacevolezza. Mi piace.
INFO
https://www.instagram.com/nebbione01/
Fabrizio Bellone
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